Il Napoli di De Laurentiis è l’esempio virtuoso del calcio italiano: le idee contano più dei soldi (Bbc)
Dopo Le Parisien, anche la Bbc elogia la gestione del club: ha preso il Napoli dal fallimento e lo ha fatto crescere con cessioni eccellenti e attenzione ai bilanci

Napoli 16/03/2023 - riunione comitato di ordine e sicurezza pubblica / foto Image nella foto: Aurelio De Laurentiis
Era dal 2006 che l’Italia non aveva tre squadre ai quarti di finale di Champions? È cambiato qualcosa? Per Le Parisien a fare la differenza è soprattutto il Napoli. La Bbc scrive di rinascimento del calcio italiano e si sofferma molto sul Napoli.
Lo stato generale del calcio italiano non è cambiato molto negli ultimi dieci anni, ma la mancanza di risorse ha costretto alcuni club ad agire in modo più sobrio. Napoli è l’esempio perfetto. Il presidente Aurelio de Laurentiis ha acquistato nel 2004 il club che era fallito e da allora i partenopei hanno registrato una crescita costante.
In campo il Napoli è arrivato secondo per tre volte e ha vinto tre Coppa Italia, giocando le coppe europee per tredici anni consecutivi. Fuori dal campo, hanno sempre tenuto i bilanci in ordine, e sono cresciuti passo dopo passo prima del capolavoro della scorsa estate.
Il club ha venduto fedelissimi come Lorenzo Insigne e Kalidou Koulibaly, e ha acquistato talenti eccellenti come Khvicha Kvaratskhelia e Kim Min-jae con offerte molto economiche. E ha visto Victor Osimhen diventare l’attaccante più richiesto d’Europa. Il tutto riducendo il monte stipendi del 30-35%.
Sotto la guida di Luciano Spalletti il Napoli è diventata la squadra più sorprendente dell’anno e la più bella da guardare, abbinando qualità e costanza sia in patria che all’estero.
L’intero club è cresciuto attraverso la pianificazione e il potere delle idee, i ricavi delle cessioni di Gonzalo Higuain alla Juventus e di Edinson Cavani ed Ezequiel Lavezzi al Paris St-Germain non sono stati utilizzati per acquistare sostituzioni troppo costose.
Anno dopo anno, De Laurentiis e lo staff tecnico hanno continuato a costruire.
Nell’analisi più generale del calcio italiano, la Bbc scrive che tante cose sono cambiate drasticamente negli ultimi quindici anni.
L’arrivo di proprietari miliardari da tuttoi i continenti ha cambiato l’equilibrio del potere e il modo in cui i club fanno affari. I presidenti dei club italiani tendevano ad essere uomini d’affari che usavano le loro squadre come strumento di pubbliche relazioni per perseguire interessi locali – come Berlusconi al Milan, o Calisto Tanzi col Parma.
I nuovi proprietari del calcio internazionale hanno invece obiettivi e metodologie globali. Oggi sette club di Serie A – tra cui Milan e Inter – appartengono a proprietari stranieri, cinque dagli Stati Uniti, uno canadese e uno cinese.