La Gazzetta: “È come se si giocassero due Champions. Su un lato del tabellone, vanno in campo 10,6 miliardi di euro. Sull’altro soltanto 2,4”

La Gazzetta dello Sport analizza più da vicini i sorteggi di Champions League. L’urna di Nyon è stata benevola con le italiane, ha garantito alla Serie A di avere almeno una squadra in semifinale. Ma al di là dei facili ragionamenti, guardando bene il tabellone non si può fare a meno di notare un dato.
“Da una parte l’élite del calcio europeo, dall’altra gli outsider. Fatto sta che si è venuta a creare una sproporzione economica evidente: d’ora in avanti, fino alla finale, è come se si giocassero due Champions. Su un lato del tabellone, con Real Madrid, Bayern, Manchester City e Chelsea, vanno in campo 10,6 miliardi di euro. Sull’altro, con Inter, Milan, Napoli e Benfica, “soltanto” 2,4“.
Una spaccatura netta fra i due lati del tabellone. Gazzetta, per calcolare i valori delle ultime otto squadre rimaste in Champions, si è avvalsa dei dati forniti da Football Benchmark. Secondo i dati è chiaro che il “sorteggio è stato una sorta di nemesi degli squilibri economici del movimento, con un’avvertenza per i sognatori: l’attuale sistema ingessato rende sempre possibili i miracoli sportivi ma riduce al minimo le possibilità che un club medio-piccolo o medio-grande possa strutturalmente salire di categoria, in termini industriali“.
E ancora:
“Tra le nostre, colpiscono in particolare i dati di Milan e Napoli, capaci di rendere al massimo con una massa salariale molto contenuta. Quest’anno, poi, De Laurentiis ha tagliato ulteriormente gli stipendi: per la seconda stagione di fila, dopo il Milan, lo scudetto verrà vinto dalla squadra che non è nemmeno sul podio della spesa per la rosa. Davide che batte Golia“.