“La sensazione è che Sarri stia giocando le sue carte per incitare il presidente Lotito a una seconda rivoluzione”

Nel post partita di Conference League Maurizio Sarri aveva ammesso una certa inferiorità della sua Lazio, eliminata dall’Az Alkmaar:
«Non abbiamo la struttura per fare più di una competizione per volta. Non siamo pronti… l’Az in Youth League ha battuto il Real Madrid 4-0, noi siamo in Primavera 2».
Quando Sarri parla, spera che qualcuno nella dirigenza della Lazio interpreti le sue parole. Non solo il presidente Lotito, che pure in questa stagione non è esente da colpe. Il tema è l’eliminazione dalla coppa europea causata dalla squadra olandese.
Quella di Sarri è un’accusa senza mezzi termini. Alla Lazio manca una struttura e la colpa, secondo il tecnico è anche di Tare. Chi, infatti, se non il direttore sportivo Tare ha come competenza quella di strutturare un organico qualitativamente e numericamente adatto a far fronte a più competizioni?
La questione viene ripresa dal Corriere dello Sport che svela alcuni retroscena dopo l’eliminazione:
“La sensazione è che Sarri stia giocando tutte le sue carte a disposizione per incitare il presidente ad avviare una seconda rivoluzione dopo quella tecnica partita nel 2021, integrata nel 2022 senta troppa soddisfazione visto la scarso utilizzo delle seconde linee e le continue dichiarazioni contestatorie. La Lazio, così com’è organizzata, non gli sta bene“.
E ancora:
“Sarri e Tare sono divisi da ostilità non più nascoste, mai esternate direttamente, sempre rimbalzate da fuori. La pietra scagliata a caldo, non poteva che accrescere le tensione che si respirano da mesi. Nel post-partita, iniziato allo stadio e vissuto nel ritiro di Alkmaar dove la Lazio ha pernottato, è calato il gelo. E il clima di divisione e tensione non è passato inosservato dentro la squadra. Inquietudini e concitazioni sono affiorate in superficie. Lotito finora ha fatto finta di nulla, ha scelto una gestione salomonica in attesa di decidere cosa fare a giugno“.