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Laporta sul caso Negreira: «Stanno danneggiando il Barcellona perché abbiamo detto no ai fondi»

A Círculo Ecuestre: «La Liga ci sta facendo pressioni per diventare una società per azioni, ma noi ci difendiamo. Tebas? Continua a divulgare informazioni riservate»

Laporta sul caso Negreira: «Stanno danneggiando il Barcellona perché abbiamo detto no ai fondi»
2021 archivio Image Sport / Calcio / Barcellona / Joan Laporta / foto Imago/Image Sport

Joan Laporta, presidente del Barcellona, ha partecipato a una discussione al Círculo Ecuestre, in cui si è affrontato il caso Negreira, i rapporti con al Liga e il presidente della federazione spagnola Tabas, riportata dal Mundo Deportivo.

Sul caso Negreira

«Stanno conducendo una campagna per danneggiare gli interessi del club. È una campagna volta a controllare il club. LaLiga non ha accettato che il Barça non abbia firmato con CVC, cosa che ci ha costretto a vendere i diritti televisivi per 50 anni. Noi trovare soluzioni migliori».

Sulle pressioni della Liga

«Siamo partiti bene, abbiamo salvato economicamente il club e non possiamo continuare in questo modo. Dobbiamo fare un piano di fattibilità. Quello che vedo è che ci sono solo notizie negative e articoli di cui non parlerò. Non gli è piaciuto che abbiamo assunto la società Limak. Quelli che hanno interesse a controllare il Barça sono LaLiga e CVC. Penso che vada così. Difendiamo questo modello di proprietà da parte dei partner. Questo è ciò che mi motiva di più:devi difendere gli interessi del Barça e loro hanno complicato tutto. Il Barça non entrerà in un altro modello di proprietà. Vogliono spaventarci finanziariamente per diventare una società per azioni. Vedo tentativi».

Laporta su Tebas

«Rilascia commenti che devono far parte della riservatezza tra i club. In passato ha avuto anche prestazioni con una certa ossessione contro il Barça. Spero che il rapporto tra Barça e LaLiga migliori. Essere in disaccordo non giova a nessuno. Lui è quello che mette continuamente ostacoli, fa anche commenti che appartengono alla riservatezza».

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