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Il continuo sfoltimento della rosa per sanare i bilanci ha destabilizzato i giocatori dell’Inter (Libero)

Mezza rosa ha il contratto in scadenza e la valigia in mano: non c’è attaccamento alla maglia. Con i soldi dei quarti il club avvierà una ricostruzione

Il continuo sfoltimento della rosa per sanare i bilanci ha destabilizzato i giocatori dell’Inter (Libero)
Mp La Spezia 10/03/2023 - campionato di calcio serie A / Spezia-Inter / foto Matteo Papini/Image Sport nella foto: Lautaro Martinez

Il vero problema di Inzaghi è che mezza rosa dell’Inter ha il contratto in scadenza e la valigia in mano. Manca di solido attaccamento alla maglia. Lo scrive Claudio Savelli su Libero. Stasera, l’Inter, ad Oporto, si gioca i quarti di finale e i milioni per ricostruire i nerazzurri. I soldi dei quarti serviranno a rimpiazzare buona parte dei giocatori.

“Per rimpiazzarli, sì, perché i pensieri dell’Inter si stanno pian piano piegando verso una ristrutturazione estiva…
Osservando la rosa, è l’idea migliore. Sono infatti otto i giocatori in scadenza di contratto, tutti sopra i 28 anni
(Skriniar, De Vrij, Gagliardini, Dzeko, D’Ambrosio, Handanovic, Cordaz e Dalbert) e con stipendi d’altri tempi. Il
loro addio libererebbe a bilancio 19 milioni di ammortamento cartellini e porterebbe un risparmio annuale di 35
milioni lordi di stipendi. Di Skriniar si sa già, degli altri si può fare a meno se l’idea è ripartire”.

A questi si aggiungono i prestiti di Lukaku e di Acerbi che solo per gli stipendi pesano 15 milioni, a cui ci sono da aggiungere i riscatti.

E poi c’è Asllani, latitante e i vari Radu, Vanheusden, Sensi, Salcedo, Agoumé e Lazaro che sommano circa 19 milioni
di soli ammortamenti:

“trovare loro una sistemazione significa alleggerire ulteriormente il bilancio per un totale di 70 milioni. È un margine in cui inserire giocatori che restino a lungo: il continuo sfoltimento motivato dall’esigenza di chiudere in attivo gli ultimi bilanci ha infatti destabilizzato i componenti della rosa. Se un anno ci sei e l’anno dopo chissà, è difficile che tu ti senta parte di una visione ed è automatico che, alla prima difficoltà, tiri indietro la gamba e pensi a te stesso piuttosto che al bene comune”.

L’unico modo per cancellare questo “precariato” è salutare chi ha la valigia in mano e accogliere chi ha entusiasmo senza aver fretta di vincere subito, scrive Savelli.

 

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