A Vanity Fair: «Quando arrivai a Madrid molte persone mi avvicinavano solo per i soldi ma grazie a mio padre li ho sempre evitati»

Il portiere del Real Madrid, Thibaut Courtois, ha rilasciato un’intervista a Vanity Fair insieme alla sua futura moglie. Tra i vari argomenti trattati Courtois parla del rapporto con i compagni di squadra. Di seguito le sue parole:
«Non possiamo uccidere Hazard. Oggi dimentichiamo velocemente, ma è uno dei migliori al mondo. Nello spogliatoio rido molto con i brasiliani, ma sono molto giovani e ovviamente i loro interessi fuori dal campo sono diversi. Se hai moglie e figli è diverso».
Il Belgio non è andato oltre gli ottavi, ma Ancelotti ha permesso a Courtois e gli altri del Real di godersi un’inaspettata vacanza invernale:
«In questo Carlo Ancelotti è molto comprensivo. Da dicembre a giugno non ci fermiamo, giochiamo ogni tre giorni. Non tutto è stress, risultati. Al Real Madrid devi sempre vincere, per questo è importante staccare»
Sulle amicizie maturate a Madrid e delle persone finte che lo hanno circondato:
«È una delle lezioni che ho imparato durante il mio primo anno a Madrid. Venivo da una piccola città e sono stato avvicinato da alcune persone solo per i miei soldi. I calciatori corrono il rischio di fidarsi di qualcuno, investire in un’attività e farli sparire con i tuoi soldi. Fortunatamente mio padre, supervisiona tutti i miei investimenti. E negli anni ho imparato a saper aspettare e a non lasciarmi trasportare».