Su Twitch: «Nel calcio moderno ormai siamo abituati a pensare: ‘Hai vinto? Allora hai giocato bene. Hai perso? Allora hai giocato male’».

Mg Roma 26/08/2022 - campionato di calcio serie A / Lazio-Inter / foto Matteo Gribaudi/Image Sport
nella foto: Luis Alberto
Il centrocampista della Lazio, Luis Alberto, ha rilasciato una intervista su Twitch al giornalista spagnolo Benni Arroyo in cui parla della sua esperienza nel club biancoceleste ma anche del desiderio che nutre di tornare, un giorno, a giocare in Spagna. Nel mercato invernale lo ha cercato il Cadice. Luis Alberto ne parla.
«Non stavo passando un buon momento quando mi è arrivata la notizia che mi volevano. Ho apprezzato molto l’interesse del Cadice, ma era un momento difficile. A gennaio non è semplice cambiare squadra. E poi non voglio chiudere male con la Lazio. Quando andrò via parlerò con il presidente, con il direttore e con l’allenatore con i quali ho un grande rapporto. Devo quasi tutto alla Lazio. Il club e i tifosi mi vogliono bene. Sarebbe stupido rompere male con loro. Fino all’ultimo giorno darò tutto per la Lazio cercando di portare la squadra in Champions».
Luis Alberto continua:
«Il Cadice non è il Manchester City. Si sapeva che sarebbe stato difficile. Sarebbe stato uno sforzo economico molto grande e complicato. Cadice comunque la conosco bene, mi piace tornarci. E lì adesso c’è anche il mio amico Gonzalo Escalante. Oltre a lui del Cadice mi piace molto Brian Ocampo. Ha buone qualità. Non ha importanza se il Cadice giocherà in prima o in seconda divisione. Ma io quando tornerò voglio farlo da calciatore in forma».
Luis Alberto parla anche di Sarri.
«Vediamo video quasi tutti i giorni e sono tutti video lunghi e ogni tanto ti cala la palpebra… Sono cambiate le abitudini rispetto a Inzaghi».
E sulla Serie A:
«Qui il giovedì sei un fenomeno e la domenica dopo un brocco. La Serie A è un torneo che non si è evoluto tanto se lo confronti con la Liga e con la Premier che è il campionato più attraente del mondo perché è l’unico torneo che abbina fisico a qualità. Ormai nel calcio moderno siamo abituati a pensare: ‘Hai vinto? Allora hai giocato bene. Hai perso? Allora hai giocato male’. In Italia si gioca molto con le difese a tre, con la marcatura a uomo. Il Napoli, la Lazio, il Sassuolo e la Fiorentina sono le uniche quattro squadre che propongono un calcio europeo. Il calcio della Juve è un po’ diverso. La penalizzazione ai bianconeri? Non commento».
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