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L’ex allenatore di Djokovic ricorda quando Maradona gli disse “allenerai il numero 1 al mondo”

A Olé: «È stato un privilegio, mi sono sentito come toccato da Dio, è stato incredibile. Questo è il mio miglior ricordo di lui»

L’ex allenatore di Djokovic ricorda quando Maradona gli disse “allenerai il numero 1 al mondo”
Argentinian national soccer team captain and midfielder Diego Maradona cries after his team lost to West Germany 1-0 on a penalty kick by defender Andreas Brehme in the World Cup final, 08 July 1990 in Rome. It is Germany's third World title (1954, 1974 and 1990). AFP PHOTO (Photo by STAFF / AFP)

A Olè  l’ex allenatore di Djokovic, Marian Vajda, ha ricordato, in una lunga intervista,  il suo incontro con Maradona e il perché della rottura con il tennista n. 1 al mondo.

Vajda si trova a Buenos Aires per accompagnare il suo connazionale Alex Molcan:

«Sono venuto qui molto tempo fa, al Republic Open del 1986. E poi siamo venuti per giocare la Coppa Davis in questo gigantesco stadio (indica Court Central Guillermo Vilas, del Buenos Aires Lawn Tennis Club). Ricordo che c’era Diego (Maradona). C’erano molti fan che applaudivano ed erano molto rumorosi. È stata un torneo molto difficile: abbiamo giocato contro (Franco) Squillari e (Hernán) Gumy».

Racconta proprio dell’incontro con Maradona, Vajda, avvenuto ad Abu Dhabi:

«L’ho visto ad Abu Dhabi mentre allenavo Novak, abbiamo passato una bella giornata e mi ha detto “coach, allenerai il numero 1 al mondo”. Era il 2008, quando Nole non era ancora il numero 1. Ed è stato un privilegio, perché mi sono sentito come toccato da Dio, è stato incredibile. Questo è il mio miglior ricordo di lui».

Su Djokociv, Olé evidenzia una certa resistenza nel rispondere liberamente alle domande, ma Vajda alla fine rivela una certa nostalgia per un rapporto arrivato fino a novembre 2021:

«La relazione continua bene, ma si è interrotta a causa di un problema professionale. Abbiamo passato 15 anni insieme. Ha deciso di giocare meno tornei e stare con una squadra più piccola, e Goran (il nuovo allenatore di Djokovic, ndr) è il numero uno della squadra. La separazione è stata un momento molto difficile a livello emotivo per entrambi, ma la vita va avanti e Novak continua ad essere Novak. Si sta stabilizzando, sa come allenarsi, come andare d’accordo con Goran. Sto bene, lui sta bene. Ed è così che deve essere».

Infine una battuta sui “Big 3” del tennis:

«Quando si tratta di tennis, ognuno dei tre ha le sue preferenze: Rafa ama la terra battuta, Roger i campi in cemento, Nole l’erba. Sono diversi stili e strategie di come affrontare i tornei. Giocano sempre bene e gli obiettivi sono gli stessi: essere i migliori. Vogliono sempre di più e vanno avanti. Per 15-20 anni sono stati e sono ancora i migliori. Lì la mentalità è la chiave e penso che la rivalità li abbia aiutati: è il carburante che hanno per continuare. Inoltre, come ho detto alcune volte a Toni Nadal, sono persone che hanno qualcosa di speciale. Sono molto forti mentalmente».

 

 

 

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