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L’Equipe non crede all’infortunio di Djokovic: «Si è curato con la placenta di cavallo?»

L’intervista al medico: “Con la lesione che dice di avere è impossibile vincere uno Slam, Nadal si è ritirato per meno. E Nadal ha una soglia di resistenza al dolore mostruosa”

L’Equipe non crede all’infortunio di Djokovic: «Si è curato con la placenta di cavallo?»
Serbia's Novak Djokovic takes rest between the games against France's Enzo Couacaud during their men's singles match on day four of the Australian Open tennis tournament in Melbourne on January 19, 2023. (Photo by Martin KEEP / AFP) / -- IMAGE RESTRICTED TO EDITORIAL USE - STRICTLY NO COMMERCIAL USE --

L’Equipe non se l’è bevuta. Davvero Djokovic ha dominato e vinto l’Australian Open con una lesione di tre centimetri ad un tendine del ginocchio? Il direttore del torneo, Craig Tiley, dice di aver visto il referto della risonanza. Il giornale francese allora ha chiesto a Olivier Rouillon, ex medico della Federazione francese di golf e del Racing 92, esperto di questo tipo di infortuni, se una cosa del genere è fattibile. Spoiler: secondo il medico no, non è possibile.

I tempi di guarigione delle lesioni sono pressoché incomprimibili – spiega il dottor Rouillon – A seconda dello stadio di gravità, va da tre a sei settimane. Una lesione così è da un minimo di tre settimane. Prima di riprendere lo sport ai massimi livelli, è necessaria una fase di riatletizzazione. Puoi ricominciare a correre prima della fine della guarigione per ‘vincolare’ la guarigione e avere una guarigione di qualità. Come molti tessuti biologici, il muscolo guarisce correttamente se è vincolato in modo intelligente. Da lì a fare partite dure di tre ore, è tutta un’altra storia. Tanto più che sul duro, Djokovic è molto mobile, scivola e mette in tensione i muscoli posteriori della coscia in modo molto significativo”.

Ci sono molti trattamenti possibili. L’Equipe insinua anche il dubbio che il serbo abbia fatto ricorso al PRP: ti vengono iniettate nuovamente le tue stesse piastrine, gli elementi del sangue che contengono i fattori di crescita. “Ti prendiamo il sangue, lo centrifughiamo, prendiamo le piastrine e le reiniettiamo dopo averle fatte scoppiare per mettere i fattori di crescita a livello della lesione. L’efficacia di questa tecnica non è chiara“, dice il medico. “Non ci sono molti dati scientifici che dimostrano che funzioni per i danni muscolari. E poi per via intramuscolare è una tecnica proibita…”.

Secondo i media serbi, Djokovic durante il torneo avrebbe chiesto l’intervento della dottoressa Marijana Kovacevic, nota per un trattamento a base di placenta di cavallo e una macchina per elettrodi. “La placenta animale è qualcosa che ha avuto il suo periodo di massimo splendore come cosiddetta cura miracolosa. Non sembra essere il caso, altrimenti molte persone lo userebbero”. “Ci sono poste in gioco importanti tra i migliori atleti e si può essere tentati di fare cose un po’ barocche, ma non funziona. Non puoi avere ragione contro il mondo intero, specialmente in medicina”. Ma si parla di Djokovic, uno che ha una visione molto sua della medicina…

Andando al dunque, L’Equipe chiede: è possibile giocare con questo tipo di infortunio e dolore? “I migliori atleti hanno una soglia di tolleranza al dolore molto più alta rispetto a tutti gli altri. Ma devono essere lesioni di grado 1, lo stadio meno grave. Se è così, puoi giocare”. Ma Djokovic “non può aver giocato tutto il torneo con un infortunio molto serio”.

“Avete visto che per un problema addominale Nadal ha mollato prima della semifinale di Wimbledon contro Kyrgios l’anno scorso. Stiamo parlando di un ragazzo che gioca con una necrosi di un osso del piede, che ha vinto il Roland-Garros avendo stabilmente con sé un anestesista che gli ha fatto dei boli di anestetico molto localizzati sul piede in modo che non avesse dolore. E Nadal ha una mostruosa soglia di resistenza al dolore. Djokovic probabilmente uguale. Ma con un infortunio addominale, Nadal si è arreso”.

“Con un vero infortunio muscolare moderatamente grande, a mio modesto parere, non puoi vincere un Grande Slam”.

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