Contro il Sassuolo taglia il prestigioso traguardo. “Luciano è una fabbrica di idee, un vulcano di intuizioni, un esempio per tanti giovani allenatori”
Le mille panchine di Spalletti. La millesima sarà domani, venerdì, contro il Sassuolo. Scrive il Corriere della Sera con Monica Scozzafava:
Ha vinto in Russia, Spalletti. Ma vuoi mettere uno scudetto in Italia, a Napoli per giunta, città di Maradona che lo aspetta da 33 anni? Mille panchine per fare la storia, ed è un punto (o forse anche più di uno) di merito che legittimamente vuole appuntarsi al petto. La chiave? L’entusiasmo, lo stesso che aveva a Empoli, quello che lo travolse a Udine.
Gli anni si susseguono in ordine sparso nella sua testa: mille giorni in panchina, mille emozioni, mille partite senza un unico cliché. Perché Lucio è così: una fabbrica di idee, un vulcano di intuizioni. Ed è un uomo innamorato di se stesso. A 63 anni è convinto ma non arrivato («il calcio va avanti e c’è bisogno di conoscenze»). Lui quando arriva in un posto prende la forma del progetto, poi lo forgia, lo costruisce. Lo affina strada facendo. Il prodotto finito, quello che appare oggi, è elogiato in Italia e in Europa. È diventato un esempio per tanti giovani allenatori che vanno a fargli visita.
Ma tante panchine — 76 a Napoli fino ad oggi — sono servite anche a trovare la quadra, in campo e fuori di una realtà bella che con lui è diventata bellissima. Perché mille panchine sono tutte esperienze, l’una dietro l’altra. Su ognuna, Spalletti accende la lampadina («l’esperienza è lo strumento che fa luce sulla prossima partita»). Appunti di un viaggio che non è ancora terminato. A qualcuno lui sussurra: «Poi smetto». Una bugia.