Alla Gazzetta: «È nettamente la squadra più forte, ben allenata, organizzata, in fiducia. Potrebbe andare sotto di due gol e ribaltare la gara senza agitarsi».
La Gazzetta dello Sport intervista il tecnico del Sassuolo, Alessio Dionisi. Il Sassuolo sarà la prossima avversaria del Napoli in campionato, venerdì. Dionisi parla della crisi attraversata dalla squadra nel primo scorcio di campionato, la addebita alla carenza di motivazioni.
«La carenza di motivazioni. Tocca all’allenatore trasmetterle, insieme all’ambiente e alla società, ma anche i giocatori devono averle dentro. A volte non abbiamo avuto le stesse motivazioni degli altri e questo è grave».
Dionisi continua:
«Sicuramente qualcuno ha pensato che fossimo meno competitivi. Lo percepivo nell’aria e non lo condividevo: così ci si crea un alibi. E l’alibi è perdente. Poi la stagione è stata complicata anche dai tanti infortuni. Però sono fiducioso perché a Udine abbiamo trovato il modo per superare le difficoltà. Adesso ho una percezione diversa».
Non ha mai temuto l’esonero? Dionisi:
«Non ho temuto l’esonero, ma so che fa parte del percorso di ogni allenatore. A me accadde alla prima esperienza in panchina, in Serie D con l’Olginatese. Qualche settimana fa ci poteva stare che fossi esonerato, ma non ho pensato a cosa sarebbe successo se avessimo perso a Monza. Cerco di mettermi nella testa di chi deve prendere le decisioni e comunque io mi sento sempre in discussione: adesso come allora».
Sul Napoli:
«Il Napoli è nettamente la più forte, è ben allenata, organizzata, in fiducia. Potrebbe andare sotto di due gol e ribaltare la gara senza agitarsi più di tanto. Ho detto ai ragazzi che, da quando ci sono io, il Napoli è la squadra con cui abbiamo fatto meno punti, insieme all’Udinese, e quella con cui abbiamo la peggior differenza reti. Mi piacerebbe cambiare le cose, ma il Napoli in questo momento se la può giocare con le big d’Europa».
Meglio giocare e lasciare campo a Osimhen o stare bassi e rischiare di farsi accerchiare? Dionisi:
«Magari alternare le due cose. Se gli concedi di salire negli ultimi trenta metri ti aggrediscono anche con i terzini. Puoi provare a ridurre gli spazi correndo in avanti, ma se poi cercano Osimhen con un lancio lungo rischiamo di andare in difficoltà. Dovremo essere coraggiosi. All’andata abbiamo perso 4-0, ma creando tanto».
Su Raspadori.
«È tutta esperienza per lui. Pur giocando poco, ha alzato tanto il livello: magari si aspettava di fare qualche partita in più, ma fa parte del processo di crescita».
Dionisi ha il contratto in scadenza. Si vede ancora a Sassuolo l’anno prossimo?
«Lo spero, ma è una domanda per i dirigenti. Io penso sempre al breve periodo. Se allungo lo sguardo è solo per immaginare il percorso di ciascuno dei miei giocatori nell’arco della stagione e guidarlo a beneficio del gruppo. Per quanto riguarda me, sto imparando quanto sia importante essere uniti per lavorare bene. Le difficoltà ti formano e ti preparano».