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Il governo commissaria il calcio: una legge e un organo per controllare i bilanci e le irregolarità dei club

Per Abodi così si mette un freno ai ripetuti scandali: basta giri illeciti con fidejussioni, plusvalenze, stipendi, parcelle dei procuratori, debiti fiscali

Il governo commissaria il calcio: una legge e un organo per controllare i bilanci e le irregolarità dei club
Roma 16/12/2023 - Atreju: Festa Fratelli d’Italia / foto Image nella foto: Andrea Abodi

Il governo commissaria il calcio: una legge e un organo per controllare i bilanci e le irregolarità dei club. Lo scrivono tutti i quotidiani. Lo riportiamo dal Corriere della Sera.

Le mani e gli occhi della politica sul calcio, direttamente nei conti dei club della seria A. E non soltanto, perché il progetto sarebbe poi da estendere a tutto lo sport. Questo il piano dell’esecutivo: abolire la Covisoc e sostituirla con un ente pubblico (si calcola 2,5 milioni pagati dalle società) che deciderà chi si potrà iscrivere al campionato. La bozza, per giorni sul tavolo del ministro per lo Sport Abodi, è stata inviata a Federcalcio e Coni.

«Lo Stato fa molto per il calcio, pensiamo al fisco. Se però il calcio non sa curare i suoi mali…». Da Palazzo Chigi la missiva indirizzata alla Federazione Italiana Gioco Calcio è appena partita. Contiene un articolo di legge (numero “13 bis”, che fa pensare ad un prossimo emendamento a qualche decreto in esame) dal titolo esplicito: «Agenzia per la vigilanza economica e finanziaria sulle società sportive professionistiche». Testo per consultazione, ma la decisione, accarezzata da decine di governi negli ultimi trent’anni, in occasione di ogni scandalo calcistico, sembra ormai presa.

Il governo commissaria il calcio? Per Abodi no

I controlli sui bilanci delle società di calcio (e per ora di basket) saranno sottratti al sistema sportivo ed affidati ad un organismo terzo, un’autorità indipendente, come l’antitrust. È un passaggio importante, perché dalla regolarità dei bilanci e delle norme finanziarie del settore, dipendono l’iscrizione delle squadre e in qualche modo l’esito dei campionati. Un nervo scoperto da anni, almeno dal 1993 quando alla Covisoc, l’organismo destinato ora a scomparire, arrivò per mettere ordine Victor Uckmar il più grande fiscalista italiano.

Secondo il ministro dello Sport, Andrea Abodi, il nuovo assetto non viola l’autonomia dello sport. Ma – questa è la linea condivisa con altri esponenti del governo – punta a mettere un freno definitivo ai ripetuti scandali che colpiscono il calcio, che a questo punto viene considerato un bene pubblico. Non a caso per motivare l’urgenza di intervenire si fa leva sulle dilazioni dei pagamenti fiscali già concesse.

Stop ai giri illeciti con fidejussioni, plusvalenze, stipendi, parcelle dei procuratori, debiti fiscali. 

L’autorità avrebbe poteri importanti, ma non quello di comminare sanzioni sportive.

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