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A volte sembra che Sarri sottovaluti se stesso e le sue grandi capacità (CorSport)

Si lamenta del calendario o del valore della rosa, ma è stato assunto proprio per gestire il salto di qualità della Lazio, non è un allenatore qualunque

A volte sembra che Sarri sottovaluti se stesso e le sue grandi capacità (CorSport)
Db Reggio Emilia 15/01/2023 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Lazio / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Maurizio Sarri

La Lazio ha perso contro l’Atalanta 2-0. Sarri ha ricevuto indietro la lezione impartita a Gasperini il 23 ottobre scorso a Bergamo. La sconfitta dei biancocelesti è commentata da Alberto Dalla Palma sul Corriere dello Sport. L’Atalanta, scrive, ha preparato la partita perfetta: “cento minuti a livello altissimo che hanno annientato la Lazio, ormai
talmente prigioniera del suo spartito da non essere neanche più in grado di inventare qualcosa in proprio”.

È arrivato il momento, scrive Dalla Palma, di chiedersi che cosa stia accadendo alla Lazio. Il primo che dovrebbe farsi questa domanda è il presidente Lotito che ormai si dedica più alla sua carriera da senatore che alla squadra.

“Sugli scontri tra Sarri e il ds Tare abbiamo sentito e scritto di tutto, lanciando anche un allarme che evidentemente non ha scosso il numero uno: è inevitabile che il rapporto inesistente tra il responsabile dell’area tecnica e l’allenatore si rifletta anche sulla squadra, tanto che emerge la sensazione che i giocatori scelti di recente o in passato da Tare non abbiamo la stessa considerazione di quelli indicati in prima persona da Mau”.

Lotito dovrebbe decidere se andare avanti così oppure dare una scossa. Ma il problema riguarda anche Sarri.

“Dando atto all’Atalanta di aver fatto una partita perfetta, la sconfitta di ieri sera – determinata anche dai gravissimi errori di Immobile (per una volta Ciro ci perdoni, dopo anni di complimenti…) – apre un interrogativo sulla missione di Sarri. In poche parole, Mau ci crede oppure no? Perché prima dei turni di Coppa si lamenta sul numero degli impegni e sull’intensità dei calendari e prima delle sfide da Champions, come quella di ieri, sottolinea di non avere una squadra all’altezza delle altre per rosa e fatturato. Il che può essere anche vero, ma uno come lui non può dimenticare di essere stato assunto proprio come il valore aggiunto in grado di gestire il salto di qualità della Lazio: Sarri non è un allenatore qualsiasi, come dimostrano i risultati (91 punti con il Napoli, scudetto con la Juve, Europa League con il Chelsea) e lo stipendio (mai Lotito aveva speso così tanto per un allenatore) e per questo i laziali si aspettano davvero qualcosa in più”.

Dovrebbe dimostrare di partecipare, di essere vivo.

“E invece, a volte, le lamentele, che siano sui calendari o sul valore della rosa, ci fanno pensare che Sarri sottovaluti se stesso e le sue grandi capacità”. 

 

 

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