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Sgarbi e San Siro: «Salvini è d’accordo con Sala? Mi pare un elemento negativo per lui» (Corsera)

Il sottosegretario si difende: «Io sono competente, non La Russa. Ho deciso di proporre un referendum»

Sgarbi e San Siro: «Salvini è d’accordo con Sala? Mi pare un elemento negativo per lui» (Corsera)
Db Milano 11/11/2014 - iniziative culturali della Regione per Expo 2015 / foto Andrea Ninni/Image nella foto: Vittorio Sgarbi

Si infiamma la polemica politica su San Siro tutta interna alla maggioranza, fra Sgarbi, Salvini e La Russa, mentre le società interessate, Inter e Milan, valutano la richiesta di risarcimento a seguito del caos e dei ritardi.

A scagliare la prima stoccata Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura, che mercoledì aveva espresso l’intenzione di apporre il vincolo storico allo stadio nonostante il lavoro contrario della giunta comunale:

«Il vincolo verrà fatto, se loro vogliono fare delle riunioni di Giunta le facciano, se ci tengono ad esercitarsi sul piano dialettico e politico proseguano pure, noi faremo il vincolo comunque».

Nemmeno il tempo per la Gazzetta di pubblicare le parole di Sgarbi che già Salvini, ministro per le Infrastrutture nonché vicepremier, aveva risposto:

«Basta con i no. Milano ha bisogno di un nuovo stadio moderno e ci sono dei privati che vogliono investire un miliardo di euro. Sgarbi parla a titolo personale e non ha nessuna possibilità di bloccare un progetto atteso da anni: da milanese, da tifoso e da vicepremier dico “avanti futuro!”»

Fa pesare i gradi, il vicepremier, o almeno così vorrebbe fare ma il Corriere della Sera fa notare alcune incongruenze:

Risulta sia lo stesso Salvini che solo pochi giorni prima aveva detto il contrario invitando i club ad abbandonare San Siro per trasferirsi nelle aree ex Falck di Sesto San Giovanni.

Che poi continua riportando la contro replica di Sgarbi:

“«Salvini si occupi del ponte sullo Stretto» è stata la controrisposta di Sgarbi che ha ricordato come il vincolo non sia una novità venuta da Marte. «È vero che Salvini è vicepresidente del Consiglio, ma c’è un parere molto determinato di due comitati ai tempi di Franceschini che indica il vincolo relazionale che riguarda la storia e la memoria del monumento. Che poi Salvini sia d’accordo con Sala mi pare di per sé un elemento negativo per lui. Non si può essere d’accordo con Sala».”

Il sottosegretario se la prende anche con La Russa, presidente del Senato, che al Giornale Radio dichiara:

«La Russa dice che io non ho voce in capitolo sul tema San Siro? Semmai non ce l’ha lui. La Russa non solo dice le stesse cose del sindaco di Milano, ma dice anche una cosa completamente sbagliata e cioè che io non ho le deleghe. Invece io le deleghe ce le ho, sono precise e riguardano arte e architettura contemporanea. Mi sono state date dal ministro Sangiuliano, che è l’unico che le può dare. Ho deciso di proporre un referendum perché siano i cittadini di Milano a decidere se abbattere o meno San Siro».

Continua poi il Corriere a scrivere sulla polemica ma nel frattempo, sia Inter che Milan, stanno pensando seriamente di risolvere il caos procedendo per vie legali e chiedendo il risarcimento per i danni subiti da ritardi.

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