Pinto: «Non sempre è possibile acquistare ciò che si vuole. Viviamo nel mondo reale…»

Alla Gazzetta: «Le grandi operazioni di mercato di gennaio sono il ritorno di Dybala e di Wijnaldum. Karsdorp è sul mercato ma non andrà mai via a zero».

tiago pinto

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Sulla Gazzetta dello Sport una lunga intervista a Tiago Pinto, general manager della Roma. La firma Andrea Di Caro ed è stata realizzata lo scorso 30 dicembre. Pinto ribadisce che il club giallorosso ha tutta l’intenzione di crescere ma

«rispettando regole, fair play finanziario e sostenibilità economica. Il mondo del calcio ha poca memoria, vive solo di presente, ma non bisogna dimenticare il lavoro incredibile fatto dai Friedkin in poco più di due anni, in quale situazione economica hanno preso la Roma, quanto finora hanno investito, chi hanno portato qui e cosa hanno ottenuto».

Pinto continua dicendo di essere orgoglioso dei risultati raggiunti, che elenca. Tra questi inserisce il miglioramento della rosa.

«Essere tornati a vincere migliorando notevolmente e costantemente la rosa. Ma nel contempo riducendo di 25 milioni un monte ingaggi molto alto, salutando decine di giocatori non più funzionali senza pagare milioni e milioni di incentivi all’esodo come avveniva in passato».

Gli fanno notare che non tutti sono convinti del miglioramento della rosa. Pinto risponde:

«Ognuno può avere l’opinione che vuole, ma la verità è che la squadra in ogni sessione di mercato è diventata più forte. Nell’ultimo anno e mezzo sono stati acquistati 14 giocatori. Dal loro arrivo i Friedkin hanno investito sul mercato circa 150 milioni di euro. Lo scorso anno la Roma è stata la società che ha speso di più in A: circa 90 milioni, di cui 40 per Abraham. Quest’anno sono arrivati Dybala, Wijanldum, Matic, Belotti. Se avessimo detto ai tifosi due anni fa che sarebbero arrivati Mourinho e questi giocatori, non ci avrebbero creduto. E infatti l’entusiasmo intorno alla Roma è esploso».

Gli ultimi colpi però sono arrivati tutti a parametro zero. Pinto risponde:

«Crediamo nel Financial Fair Play perché è uno strumento importante verso la sostenibilità economica ma è certo che i paletti del settlement agreement dell’Uefa ci hanno costretto a cambiare strategia. Aver portato campioni senza esborso per i cartellini e senza aumentare il monte ingaggi deve essere un motivo di orgoglio non d critica».

Tutti i giocatori acquistati hanno avuto il benestare di Mourinho? Pinto:

«C’è sempre stato un lavoro di squadra che ha tenuto conto della mia opinione, di quelle dello scouting, del tecnico e ovviamente della proprietà. Non sempre è possibile acquistare tutto ciò che si vorrebbe: a causa dei paletti Uefa oggi non possiamo individuare un giocatore ideale, andare dalla proprietà e chiedergli di fare un ulteriore sforzo. Non posso dire che abbiamo tutti i calciatori che sognavamo, ma abbiamo tutti quelli che ci servono per i nostri obiettivi e che è stato possibile prendere. Perché viviamo nel mondo reale, non in quello fatto solo di desideri».

Che effetto fa a Pinto sentire Mourinho parlare di mercatino?

«La stampa e gli operatori di mercato hanno dato alla Roma voti altissimi per le operazioni concluse. Io ringrazio Mourinho perché molti giocatori hanno visto in lui un motivo importante per scegliere la Roma. Il suo appoggio e la sua popolarità sono stati fondamentali. Siamo tutti consapevoli che con il tecnico che abbiamo, la rosa che abbiamo e le strutture a disposizione, dobbiamo fare molto meglio nella seconda parte della stagione».

L’obiettivo della Roma, dice Pinto, è la zona Champions:

«Sì. Sappiamo che la concorrenza è grande, ma non ci manca nulla per competere fino alla fine per questo traguardo. Sapendo che spesso tutto si decide per uno o due punti in più o in meno».

Parla del caso Karsdorp.

«Dopo la partita col Sassuolo e le parole di Mourinho, il giocatore a livello disciplinare ha commesso una grave scorrettezza non presentandosi all’allenamento e rifiutando di partecipare alla tournée in Giappone. Abbiamo evitato altre polemiche cercando di lavorare internamente e con l’entourage del giocatore. Ricky è tornato, si è allenato e ha giocato. Purtroppo in questa settimana qualcuno ha voluto fare il fenomeno, bruciando un po’ il lavoro che era stato fatto».

Pinto si riferisce al legale di Karsdorp.

«è andato a caccia di fama, facendo il protagonista invece di continuare a lavorare per risolvere i problemi. Lo stesso è accaduto con la Fifpro, un’istituzione che ha steso un comunicato senza aver mai parlato una volta con la Roma. Karsdorp non è mai stato fuori rosa, nonostante non si sia presentato due volte».

Non è che la Roma si è fatta autogol? Pinto:

«Il nostro tecnico non ha usato giri di parole, ma dopo le partite subentra una parte emozionale non sempre facile da controllare. Ci sono tanti altri esempi, anche recenti, in top club della Premier. Queste cose succedono spesso nel calcio. Molti però hanno dimenticato che la miglior versione di Karsdorp c’è stata con Mourinho, che in 18 mesi lo ha impiegato 60 volte da titolare. Accettiamo le critiche, ma non posso permettere che un giocatore approfitti della situazione per danneggiare la Roma».

Pinto dichiara che Karsdorp è sul mercato.

«Sì è sul mercato, ma non andrà mai via a zero. Se partirà, dovremo trovare un modo per mantenere la squadra equilibrata, non necessariamente acquistando un terzino. Con Celik, Zalewski, Vina, Spinazzola, El Shaarawy, le fasce sono comunque coperte. Questa intervista mi permette di spiegare come è difficile fare mercato dentro i paletti del FFP con cui dovremo fare i conti nei prossimi quattro anni. All’interno del settlement agreement, uno dei parametri da rispettare è il transfer balance: in pratica in tutte le sessioni di mercato i costi dei calciatori della lista A, quelli che sono iscritti in Uefa, non possono essere superiori ai costi della lista A della stagione precedente. Per costi si intendono il contratto del calciatore, il 100% dei bonus, il trasferimento, la commissione, l’ammortamento».

Sulla richiesta di Mourinho per difensore centrale:

«Non ho mai nascosto di essere d’accordo con lui: giochiamo a tre, ne abbiamo quattro e dovremmo averne cinque. Tecnicamente ci servirebbe ma ogni movimento in entrata sarà sempre dipendente dal movimento in uscita».

Pinto parla di Wijnaldum.

«Sta sempre meglio, il recupero prosegue bene, lui è un grande professionista, lavora tanto. Per noi le grandi operazioni di mercato di gennaio sono il ritorno di Dybala e di Gini».

Taglia fuori Frattesi, che costa 30 milioni.

«Con tutti i paletti che ho spiegato la risposta è scontata. Non vedo nessuna possibilità ora. Anche perché a gennaio torna Gini e abbiamo già Cristante, Matic, Bove, Tahirovic, Camara».

Mourinho prossimo ct del Portogallo: quanto c’era di vero in queste voci? Pinto:

«Quando prendi un allenatore come Mourinho devi essere preparato alle voci. In questi diciotto mesi non è stata la prima volta che un altro club o una Federazione si siano interessati a lui. Ma in Algarve non abbiamo subito distrazioni. L’unico nostro focus è stato migliorare per tornare subito a vincere. Sono portoghese, ogni volta che il Portogallo cambia Ct si parla di Mourinho. Ma noi contiamo di andare avanti insieme a lui».

E il contratto di Tiago Pinto? Scade nel 2024…

«Il mio contratto non è un tema. L’ultima cosa di cui dobbiamo preoccuparci nell’area sportiva è il contratto del direttore».

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