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La Gazzetta celebra il Napoli-azienda: un esempio, domina con il quinto monte ingaggi

Con rigore economico e competenza sul mercato è riuscito ad alzare la competitività tecnica della squadra, abbassando i costi

La Gazzetta celebra il Napoli-azienda: un esempio, domina con il quinto monte ingaggi
Presidente della squadra del Napoli Aurelio De Laurentiis e preoduttore cinematografico

La Gazzetta celebra il Napoli. E lo celebra dal punto di vista imprenditoriale e dell’organizzazione aziendale. Mentre le prime pagine sono dedicate alla crisi di Milano e delle milanesi, che è crisi di visione aziendale. Il Napoli è paragonato alle grandi d’Europa pur avendo un fatturato tre quattro volte più basse e senza lo stadio di proprietà. L’articolo è firmato da Maurizio Nicita.

Delle cinque capolista, il Napoli è l’unica a non avere un impianto di proprietà che alle altre porta introiti importanti in impianti moderni o rimodernati che “lavorano” l’intera settimana. Infatti alla voce ricavi e anche costo della rosa, il Napoli è “fanalino di coda” di questo ristretto gruppo dove spicca il miliardo (seppur gonfiato) del Barcellona e fatturati quadrupli e tripli delle altre. Questo dato dovrebbe essere più che sufficiente – almeno così è stato finora – per fissare un gap anche tecnico in campo, che deriva dalla possibilità di ingaggiare giocatori più forti, cui dare stipendi più onerosi.

In un calcio italiano malandato e attraversato da scandali, la via tracciata dal Napoli diventa una strada da seguire, una speranza per tutti. Perché rigore economico e competenza sul mercato possono produrre un qualcosa che appare come un ossimoro: riuscire ad alzare la competitività tecnica della squadra, abbassando i costi. Non sempre inseguire il campione dall’ingaggio stratosferico porta i risultati voluti. E del resto il Paris Saint-Germain è lì a dimostrare che la collezione di fuoriclasse non porta automaticamente alla conquista della Champions. Del resto, restando nei nostri confini, i 75milioni di monte ingaggi che il Napoli paga ai propri tesserati, costituiscono solo il quinto “monte” del nostro campionato dopo Juve, Inter, Milan e Roma.

 

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