Goggia: «Con la Brignone va bene, ormai siamo donne. Bassino? Furba, ma sta sempre al suo posto»
Al CorSera: «Non penso a metter su famiglia, pensare di convivere per tutta la vita con una persona non credo faccia per me»

2020 archivio Image / Sport / Sci / Sofia Goggia / foto Imago/Image Sport
Il Corriere della Sera intervista Sofia Goggia. Ha ancora la mano gonfia, ma suona al pianoforte le musiche di Einaudi e Max Richter.
«Ogni mattina mi sveglio con tanto dolore, ho preso una bella tranvata. Vedremo come va nei prossimi giorni sugli sci, impugnare il bastoncino sarà impegnativo».
Dopo una vittoria se la gode o pensa già alla prossima? Goggia:
«La gara più importante è sempre quella dopo. Sono sempre sul pezzo e affamata. È tensione per raggiungere ciò che ancora non abbiamo, un movimento continuo. Chi si ferma è perduto»
La Goggia dice di non essere fidanzata e aggiunge che la vita di coppia non fa per lei.
«Non penso a metter su famiglia, perché so che cosa voglio dai prossimi quattro anni. Poi la vita è imprevedibile,
prende pieghe particolari sia nel bene che nel male. Vivo fra un hotel e un altro da quando ho 15 anni, cambio posto ogni 3-4 giorni, con la valigia sempre in macchina, mi sento un po’ una zingara. Pensare di convivere per tutta la vita con una persona, non credo che faccia per me».
Magari non adesso ma dopo…
«Adesso è chiaro che no, ma non so se anche dopo sarei in grado di farlo».
È più faticoso o più divertente essere Sofia Goggia?
«Divertente. A parte gli infortuni, ma le sofferenze insegnano ad andare oltre. Non so se ho preso o dato di più a
questo sport, il conto lo farò alla fine. Però sono abbastanza orgogliosa dei miei risultati, nonostante abbia versato
lacrime e sangue».
Cosa vuole la Goggia dai prossimi 4 anni?
«Vincere tutto quello che posso: gare di Coppa del Mondo, coppe di specialità, medaglie mondiali e olimpiche. Provare a essere l’atleta che ancora non sono riuscita a essere»
Le chiedono come vanno le cose con Federica Brignone. In passato ci sono stati non pochi screzi.
«Devo dire… bene!».
Sono migliorati i rapporti?
«Abbiamo trent’anni, siamo donne. Basta bambinate. Non vedo ostilità particolari, secondo me questa rivalità era
molto più “bombata” mediaticamente di quanto lo fosse davvero».
E Marta Bassino nel gruppo chi è?
«Tranquilla. Una madamin piemontese. Furba, perché sa il fatto suo ma sta sempre al suo posto».