Il tecnico deciderà dopo la rifinitura di giovedì, ma la sensazione è che i due non saranno impiegati insieme: Di Maria dall’inizio e Chiesa come spaccapartite

“La Juventus esibirà i primi veri “colpi” di gennaio anche al Maradona“. Ovvero Di Maria e Chiesa. Lo scrive la Gazzetta dello Sport. Resta solo da decidere, per Allegri, se schierarli insieme dall’inizio o alternarli.
Di Maria, alle prese con gli infortuni da inizio stagione, ha totalizzato appena 11 presenze tra campionato e Coppe, 457 minuti in tutto. Chiesa, invece, reduce dal grave infortunio ai legamenti del ginocchio di un anno fa, sta ritrovando la miglior forma. Prima della pausa per il Mondiale ha giocato in tre spezzoni di partite, poi a Cremona e contro l’Udinese, dove ha portato a casa l’assist per il gol di Danilo.
La Gazzetta scrive:
“Al Maradona, nello stadio intitolato al grande Diego, Allegri partirà dai suoi due “spaccaNapoli” per provare ad assestare un colpo alla corsa scudetto”.
“Più che pensare a come cambierebbe la classifica in caso di vittoria, il “ConteMax” sta studiando come giocarsi lo scontro diretto. Dagli undici iniziali ai cambi, sempre più determinanti nelle ultime uscite, al miglior impiego possibile per Di Maria e Chiesa. La decisione finale verrà presa in extremis, probabilmente dopo la rifinitura di giovedì alla Continassa, ma la sensazione è che Allegri non calerà subito sul tavolo i suoi due assi. Di Maria potrebbe partire titolare, in coppia con uno tra Moise Kean o l’ex Napoli Arkadiusz Milik. Mentre Chiesa potrebbe spaccare la partita nella ripresa coni suoi strappi, magari partendo largo nel 3-5-1-1 come nelle ultime due uscite. Tutto (o quasi) dipenderà dalla condizione dei diretti interessati (Di Maria, contro i friulani, è uscito per crampi nella ripresa dopo 4’ di convivenza con Chiesa) e dal tipo di partita che immaginerà Allegri. L’impiego contemporaneo del campione del Mondo e del campione d’Europa non è da escludere a priori, anche se in quel caso il “Conte Max” avrebbe un “cambio di peso” in meno da spendere nella ripresa. Dubbi mai così benedetti dopo mesi di scelte spesso forzate e imposte dall’infermeria”.