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In Argentina è nato lo “Scalonismo”. La Nacion: «Ha vinto l’uomo dalle mille strategie»

L’elogio del ct: “Come il miglior Barca di Guardiola aveva cose dell’Argentina 86 di Bilardo, la nazionale di Scaloni ha giocato un calcio moderno e totale”

In Argentina è nato lo “Scalonismo”. La Nacion: «Ha vinto l’uomo dalle mille strategie»
Argentina's forward #10 Lionel Messi speaks with Argentina's coach #00 Lionel Scaloni after their win in the Qatar 2022 World Cup quarter-final football match between The Netherlands and Argentina at Lusail Stadium, north of Doha on December 9, 2022. (Photo by Odd ANDERSEN / AFP)

In Argentina è nato lo “Scalonismo”. La Nacion: «Ha vinto l’uomo dalle mille strategie»

Sì, Messi. Sì, il Dibu Martinez. E quel ct in lacrime? Quel uomo normalissimo che ha vinto un Mondiale da ct a 44 anni? Mentre l’Argentina è in festa, è nato “lo Scalonismo”. Così lo chiama La Nacion. Quest’anima razionale che ha portato Messi nella storia.

“Questa selezione di Scaloni non ha bruciato le tappe – scrive il quotidiano argentino – In primo luogo, ha messo insieme un gruppo che non giocava per il comfort di Messi, ma per diventare campione. Ha distribuito ruoli al di là dei nomi, ruoli che singolarmente potevano non dire nulla, ma che nel loro insieme hanno generato un’esplosione di calcio e attitudine a formare una squadra imbattibile”. Una squadra “composta principalmente da calciatori argentini che giocano in Europa”, “ha mostrato intelligenza tattica per neutralizzare le migliori squadre del pianeta”.

Tra defezioni e infortuni Scaloni “ha trovato soluzioni senza cambiare l’aspetto della squadra. Perché l’Argentina è diventata campione del mondo come è stata campione d’America. Giocando bene, avendo più occasioni dell’avversario e difendendosi con giudizio; mutando le strategie secondo il contesto“.

E “così come il miglior Barcellona di Guardiola aveva cose della squadra argentina di Messico 86 di Bilardo, questa squadra di Scaloni aveva sprazzi di calcio moderno e totale: a volte giocava senza attaccanti, a volte si muoveva con una linea da 3, quattro sullo sfondo o con 5 indietro. Perché per ogni film c’era un copione strategico diverso, ma lo stesso spirito per attaccare e difendere, dove l'”io” veniva sacrificato per parlare solo del “noi”. Perché anche così si sono distinti tutti, non solo Messi”.

Ieri Scaloni ha parlato alla stampa dopo la vittoria del Mondiale.

“Ancora non me ne rendo conto, ma è bello essere campione del mondo. Non può essere che abbiamo sofferto tanto. Siamo nati per soffrire, questa squadra reagisce a tutto. Sono orgoglioso, ma meno emozionato degli altri giorni perché sono sollevato. È tutto merito loro. È un gruppo incredibile. Tutti diventano più forti quando c’è fiducia. Ognuno ha il potere quando c’è fiducia. E’ tutto merito loro. Con tutte le critiche che abbiamo ricevuto finora, lasciate che la gente goda, per favore, questo è un momento storico. Speriamo che i ragazzi vogliano giocare in nazionale, vogliono essere campioni come questi giocatori”.

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