Sul CorSport. La Juve ha vinto più per demeriti di Inzaghi che per merito suo. Dzeko e Lautaro sono ottimi attaccanti, ma discontinui
La vittoria contro l’Inter vale per dire che la Juventus è tornata? Troppo poco, scrive Alessandro Barbano sul Corriere dello Sport. La dinamica del derby d’Italia mostra altro. La Juve ha vinto più per demeriti dell’Inter che per merito suo.
“Ci sono quattro vittorie di fila senza un solo gol subito, il derby d’Italia che vale il sorpasso sull’Inter, venticinque
punti e la miglior difesa del campionato, la buona prova dei giovani Fagioli e Miretti e il crescendo di Kostic. Ma bastano queste evidenze per dire che la «juve» è tornata la «Juve»?“.
Ci sono state due facce della Juventus. Nel primo tempo la squadra di Allegri è stata “confusa in una guerra di nervi in cui la paura di perdere sopravanza ampiamente la voglia di vincere, e Szczesny non le prende solo perché l’Inter lo grazia in almeno due occasioni”. Più volitiva, invece, la Juve vista nella ripresa”.
“Sicché c’è ancora da chiedersi quanto la vittoria sia merito di Allegri e quanto sia demerito di Inzaghi. L’Inter spreca il dominio del primo tempo, osando meno di ciò che potrebbe”.
La squadra di Inzaghi ha fallito il gol con Lautaro e Dzeko e non ha saputo affondare su un’avversaria allo sbando.
“Non affonda il colpo che pure sarebbe alla sua portata, in nome di una prudenza che sconfina in un tatticismo d’antan”.
Quando l’Inter è rientrata in campo dopo l’intervallo, ha trovato una Juve diversa ma ormai la squadra di Inzaghi era stanca e così ha scoperto il suo vero limite: “la sua incapacità di declinare la forza agonistica e l’ottima dotazione tecnica in creatività del gioco”.
“Ancorché individualmente temibile, l’Inter risulta collettivamente scontata negli ultimi trenta metri, cioè la zona del campo dove la Juve ostenta il primato dell’impenetrabilità”.
“Dzeko e Lautaro da soli sono due ottimi attaccanti, ma non una macchina da guerra. La loro continuità subisce letarghi di stagione che talvolta hanno un costo esiziale”.
“Al netto di questi limiti, la squadra di Inzaghi non ha mai mostrato, almeno in campionato, una tenuta tattica e caratteriale in grado di imporsi per novanta minuti. Non sarà un caso se conta già cinque sconfitte in tredici gare, una zavorra troppo pesante per chi ambisce al tricolore”.