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“Se l’Italia non fosse la patria del campanilismo, tutti sarebbero orgogliosi del Napoli di Spalletti”

Su Il Messaggero. La notte di Amsterdam entra nella storia del Napoli e del football italiano. Bravi i dirigenti ad individuare i nuovi talenti

“Se l’Italia non fosse la patria del campanilismo, tutti sarebbero orgogliosi del Napoli di Spalletti”

“Non segni tredici gol in tre gare di Champions se non possiedi una struttura solida, non incanti le platee europee se il tuo calcio non sprigiona bellezza, non ti ritrovi ai primi di ottobre con dodici firme dei trentuno centri complessivi tra serie A ed Europa se non proponi un copione moderno, non vinci nove gare su dodici se non sei davvero consistente. La notte di Amsterdam entra non solo nella storia del Napoli, ma anche del football italiano: se il nostro paese non fosse attraversato dall’eterno campanilismo, media compresi, sarebbero tutti orgogliosi dell’esibizione della banda di Luciano Spalletti, recita straordinaria in casa di un club che ha scritto la storia del calcio mondiale”.

Lo scrive Il Messaggero, in un articolo a firma di Stefano Boldrini. In Olanda non hanno preso bene la sconfitta.

L’impresa del Napoli “va ricordata e celebrata” perché “l’orchestra di Spalletti ha intonato un calcio spettacolare”. E non è una novità per le squadre allenate dal tecnico.

“Non è una novità nelle squadre dell’uomo di Certaldo, culturalmente e filosoficamente da sempre legato ad un copione di bellezza, ma pensare che riuscisse a riproporre subito questo spartito, dopo il profondo rinnovamento di due mesi fa, non era scontato. Anzi. Bravi i dirigenti ad individuare un talento come Kvaratskhelia, a scovare Kim, ad avere pazienza nella trattativa-Raspadori, a puntare sulle ambizioni di Simeone, a rilanciare dopo un’estate piena di dubbi Meret”.

Ma ad Amsterdam sono in tanti ad essersi messi in mostra, nel Napoli. A partire da Di Lorenzo.

“Il capitano Di Lorenzo è l’ennesimo esempio dei traguardi raggiungibili attraverso la strada dell’impegno e dell’umiltà. Questo Napoli ha un orizzonte sterminato di fronte: può arrivare lontanissimo, in Italia e anche in Europa”.

Tutto, o almeno molto, passa tra le mani di Luciano Spalletti e dei suoi giocatori.

“I calciatori dovranno tenere la testa sulle spalle. La dirigenza dovrà gestire la situazione senza sprecare energie in inutili e stucchevoli polemiche con il mondo. Questo Napoli ha il destino nelle sue mani: avanti così, a testa alta, senza pensare ai fantasmi”.

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