Repubblica: steward e polizia hanno impedito ai tifosi dell’Inter di rientrare allo stadio

Dopo essere stati cacciati e picchiati dagli ultras che hanno sgomberato la curva per l’uccisione del loro capo

calcio inter ultras

Db Milano 29/10/2022 - campionato di calcio serie A / Inter-Sampdoria / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: curva tifosi Inter

Curva Nord Inter, ieri sera alla notizia dell’uccisione del capo ultrà Vittorio Boiocchi (bravissima persona, 26 anni di carcere), gli ultras hanno sgomberato il settore. Ovviamente costringendo gli altri tifosi a lasciare gli spalti. Minacce e violenze che sono state denunciate su Twitter da alcuni tifosi. Ci sono alcune testimonianze di quel che è accaduto in Curva Nord Inter alla fine del primo tempo di Inter-Sampdoria.

Repubblica ne scrive, raccontando le scene di violenza provocate dagli ultras.

Tifosi presi a calci e pugni, perché si rifiutavano di abbandonare il secondo anello verde, come intimato loro dai coordinatori del tifo organizzato, che in Boiocchi vedevano un esempio”.

L’Inter si sta interrogando su come mostrare la sua solidarietà ai tifosi allontanati forzatamente dallo stadio.

“l’Inter si pone un problema: come dimostrare solidarietà ai supporter che loro malgrado non hanno potuto assistere alla partita e soprattutto come evitare che scene simili si ripetano. Sul punto, sono in corso riunioni”.

Il quotidiano ricostruisce l’accaduto. Appena saputo della morte di Boiocchi, i capi ultras hanno fatto sparire striscioni e bandiere, e per tutto il primo tempo la tifoseria organizzata ha seguito la gara in silenzio. Nell’intervallo, poi,

“è arrivata la decisione dei vertici del tifo organizzato di lasciare la curva. Alcuni tifosi, che avevano pagato il biglietto e in alcuni casi avevano fatto centinaia di chilometri per essere allo stadio, si sono opposti, rivendicando il proprio diritto a vedere la partita. La risposta – a giudicare dalle denunce social e dai racconti del personale paramedico a San Siro – in diversi casi sono stati insulti, schiaffi, calci e pugni, anche a padri di famiglia che in curva avevano portato i figli minorenni. Solo un piccolo gruppo di tifosi è rimasto all’interno della curva, a ridosso dei vetri che separano il settore degli ultrà dal secondo anello rosso, tipicamente frequentato da famiglie”.

Nel secondo tempo molti tifosi hanno provato a tornare all’interno dell’impianto, in altre zone dello stadio, per seguire la partita per la quale avevano regolare biglietto. Gli è stato impedito da steward e polizia.

“Nel corso del secondo tempo, molte centinaia di tifosi allontanati loro malgrado dalla curva hanno cercato di rientrare in altre zone dello stadio per assistere alla partita, cercando di forzare la barriera formata dagli steward, o chiedendo loro un atto di generosità. Tanto al primo anello verde quanto in alcuni settori dell’arancio, qualcuno è riuscito a entrare. Ma migliaia di persone, che regolarmente avevano pagato il biglietto non hanno avuto questa fortuna. E di fatto hanno perso metà della partita. Ad aiutare gli steward nel tentativo di non fare entrare le persone in settori diversi dal loro di competenza c’erano anche forze dell’ordine schierate in assetto anti sommossa“.

 

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