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«Mike Bongiorno ha avuto una vita complessa. “Allegria” era il suo modo per esorcizzare le difficoltà»

Il figlio Nicolò a Libero: «È sempre stato un uomo generoso. In tutti i suoi quiz c’era una parte che veniva devoluta ad associazioni od enti benefici».

«Mike Bongiorno ha avuto una vita complessa. “Allegria” era il suo modo per esorcizzare le difficoltà»

Libero intervista Nicolò Bongiorno, figlio di Mike. L’indimenticato presentatore tv è morto l’8 settembre del 2009 in un albergo di Montecarlo. Lasciò improvvisamente, oltre la moglie Daniela Zuccoli, i figli Nicolò, Leonardo ed il primogenito Michele Pietro Filippo. Nicolò Bongiorno è regista, sceneggiatore e produttore. Ha chiamato la sua società di produzione “Allegria”. Una parola ironica che Mike usava sempre, in televisione. Racconta come nacque.

«Nello studio di Rischiatutto in un momento particolarmente difficile con la redazione mio padre se ne uscì con questo motto, nato per sdrammatizzare, e che si è trasformato nel suo cavallo di battaglia per salutare gli italiani. Papà ha avuto una vita complessa ed a tratti anche difficoltosa e così che quella parola divenne anche un modo per esorcizzare alcuni momenti e trasformare il tempo che passava».

La famiglia di Mike ha aperto la “Fondazione Mike Bongiorno”. La moglie Daniela racconta come è nata l’idea e di cosa si occupa la Fondazione.

«Pochi sanno che Mike è sempre stato un uomo meravigliosamente generoso. In tutti i suoi quiz c’era una parte che veniva devoluta ad associazioni od enti benefici. Come su tante altre cose Mike teneva una riservatezza assoluta. Il giorno del suo funerale, che Silvio Berlusconi volle fosse un funerale di Stato siamo tutti noi rimasti allibiti dalla profusione di amore della gente. Tre televisioni collegate, milioni di persone che assistevano alle esequie e partendo da qui ci siamo fatti la domanda di come restituire tutto questo amore. Così l’idea di una fondazione che porti il suo nome e che continui a sostenere progetti sociali importanti oltre a borse di Studio. Mike ha avuto dedicato aule universitarie, come quella allo Iulm di Milano, e per questo abbiamo trovato giusto sostenere i giovani con borse di studio».

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