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«Mike Bongiorno provava personalmente ogni prodotto, prima di sponsorizzarlo, lo poneva come condizione»

Aldo Grasso racconta Mike sul CorSera. «Il pubblico gli portava in regalo prodotti locali: una parte la dava allo studio, un’altra la portava a casa»

«Mike Bongiorno provava personalmente ogni prodotto, prima di sponsorizzarlo, lo poneva come condizione»

Aldo Grasso racconta Mike Bongiorno sul Corriere della Sera con aneddoti e curiosità sul mitico presentatore tv. A partire da quella volta, nel 2004, che Grasso fu invitato a pranzo da Mike – con Carlo Freccero – nella sua casa vicino ad Arona, a Dagnente. Grasso racconta:

“Sono quasi le due. Alla custode della villa, Mike ordina di portare prosciutti, salami, formaggi, vino e non ricordo quale altro bendidio. Si mangiucchia, si discorre, si assaggiano i vini: Mike è un perfetto anfitrione. A un certo punto, l’occhio mi cade su alcune etichette Rovagnati che erano rimaste sul tavolo. Un rapido scambio di sguardi con Freccero e oso: «Ma Mike, questi sono i prodotti che sponsorizzi!». A Mike si illumina il viso: «E certo, vuoi mica che reclamizzi un prodotto senza prima provarlo? Non ho mai sponsorizzato un prodotto senza prima averlo provato, è la condizione che pongo». Ormai il ghiaccio è rotto: «E allora hai anche provato la grappa, i materassi, gli yogurt, i caffè, la carne in scatola». «Tutto», risponde Mike, con il tono giusto del vero testimonial”.

E ancora, la distribuzione dei regali in natura che il pubblico dei programmi televisivi portava a Mike in studio. Per la «Ruota della fortuna», su Canale 5, arrivavano pullman da tutt’Italia.

“Durante il programma Mike segnalava la provenienza di vari gruppi e poi aggiungeva una frase del tipo «Che specialità mi avete portato dalle vostre terre?». Ogni volta una signora si alzava e gli offriva ora una torta, ora una specialità del luogo, ora un piatto preparato apposta, ora offerte votive. Dove finiva tutta quella roba? Leggenda vuole che ci fosse una sorta di distribuzione: una parte allo studio, una parte nel baule della macchina di Mike. Al cui compito provvedeva il fido autista”.

C’è anche spazio per l’amarezza, però.

“Un ultimo episodio: quando a Mediaset per entrare misero i tornelli, visse il tesserino magnetico come un’onta. Se quell’impresa era così grande il merito era anche un po’ suo. Da vecchio bambino pensava che le porte dovessero spalancarsi al suo passaggio”.

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