Su La Repubblica. I giocatori in campo si lamentano l’uno dell’altro. Barella un tempo litigava con gli avversari, oggi se la prende con i compagni

L’Inter è una ciurma litigiosa. Il più plateale è Barella.
La partita col Sassuolo sarà un crocevia per Simone Inzaghi, più di quella di Champions contro il Barcellona. Se dovesse arrivare un’altra sconfitta dalla sfida di Reggio Emilia di sabato, il futuro dell’allenatore probabilmente non sarebbe più sulla panchina dell’Inter. Oggi ne ha scritto la Gazzetta dello Sport. Lo fa anche La Repubblica, che torna sulle parole del tecnico in conferenza stampa. Inzaghi ha detto:
«Noi allenatori dipendiamo dai risultati. In questo momento non stanno arrivando e io sono in discussione. Ma ci sono abituato».
Il quotidiano scrive che non è vero. Inzaghi non ci è abituato.
“Tutto vero, tranne il fatto che ci sia abituato. Alla Lazio gli veniva chiesto di portare la squadra in Europa, di non perdere i derby con la Roma e di sopportare i capricci del presidente. La Milano interista invece vuole lo scudetto, non gli basta sognarlo”.
Della squadra, La Repubblica scrive che assomiglia ad una ciurma litigiosa e che il più plateale è Barella. Un tempo se la prendeva solo con gli avversari, oggi non esita ad arrabbiarsi soprattutto con i suoi compagni. Ieri, entrando alla Pinetina con la sua Ferrari, ha dato ulteriori segni di nervisismo.
“L’Inter attuale sembra una ciurma litigiosa, che in mezzo alla tempesta si dedica più alla ricerca di scialuppe che alla faticosa navigazione. L’allenatore a tentare di salvare se stesso, dando ogni colpa agli episodi. I giocatori in campo si lamentano l’uno dell’altro. Il più plateale è Barella, che un tempo litigava con gli avversari e oggi invece se la prende coi compagni, preda di un nervosismo che ieri lo ha spinto a entrare sgasando in Ferrari alla Pinetina, senza curarsi dei tifosi assiepati in cerca di selfie”.