Per l’argentino c’era il sì di Marotta e quello di Zhang. Ma l’allenatore difese il Tucu acquistato l’anno prima e mise un freno alla Joya
Uno dei rimpianti del popolo nerazzurro, guardando la partita dell’Inter contro la Roma, è stato non avere Paulo Dybala in squadra ma trovarselo di fronte come avversario. Eppure Dybala è stato vicinissimo all’Inter, nel mercato estivo. Non è arrivato perché non tutti, nel club, erano d’accordo ad incorporarlo in squadra. O meglio, era Inzaghi a non essere d’accordo. Lo scrive la Gazzetta dello Sport.
“L’Inter aveva fatto tutti i passi necessari. Tanto per aggiungere ancora un particolare a una storia in larga parte nota: il club nerazzurro aveva anche approfondito la questione infortuni a proposito della Joya, peraltro ricevendo risposte rassicuranti in merito. Se allora una domanda c’è, intorno alle parole Dybala e Inter, è la seguente: cosa è mancato? Perché Paulo oggi non gioca nell’Inter? Semplice: perché non tutti i pianeti nerazzurri si sono allineati”.
A volere Dybala in nerazzurro erano l’amministratore delegato del club, Marotta, e anche il presidente Zhang, scrive la rosea.
“Ovviamente, il via libera di Zhang a quel punto era condizionato all’addio di un attaccante in rosa. E la cessione individuata era quella di Correa. È a quel punto che da Inzaghi è arrivato un freno. Perché l’allenatore ha difeso con forza l’acquisto del Tucu dell’anno prima, l’investimento da 31 milioni di euro. In soldoni: l’allenatore non ha mai spinto per Dybala dichiarandosi convinto della scelta Correa, fiducioso sulla possibilità che l’ex laziale potesse velocemente mostrare le sue qualità. Automaticamente, la società si è fermata. Non ha trovato una soluzione in uscita – che pure sarebbe stata possibile – per Correa e ha mollato definitivamente la presa su Dybala”.