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Cristante: «Ci sono più calciatori intelligenti di quanto si pensi. Tutti ci riteniamo dei privilegiati» 

A Sportweek: «Scudetto? L’obiettivo della Roma è la Champions. Siamo forti, abbiamo un allenatore che sa vincere, dobbiamo fare le cose con calma».

Cristante: «Ci sono più calciatori intelligenti di quanto si pensi. Tutti ci riteniamo dei privilegiati» 
Db Reggio Emilia 13/02/2022 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Roma / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: esultanza gol Bryan Cristante

Su Sportweek un’intervista al calciatore della Roma, Bryan Cristante. Di origini friulane, ma con padre canadese, ha iniziato a giocare a calcio nella squadra del paese dove è cresciuto, il Casarsa, club che ha avuto tra i suoi fondatori Pier Paolo Pasolini. Ha giocato con Milan, Benfica, Palermo, Pescara. Gli viene chiesto se si è mai sentito sottovalutato.

«No, ho fatto il percorso che fanno tutti i ragazzi più giovani. L’esperienza all’estero la rifarei, mi ha aiutato a crescere sotto tutti i punti di vista»

A Trigoria si dice che Cristante sia il calciatore più intelligente che ci sia in squadra. Qualche volta può essere un problema?

«Non posso dirlo io di essere il più intelligente, ma essere a conoscenza delle cose sapere come comportarsi e come muoversi in tutte le situazioni sicuramente può essere un aiuto in più».

È davvero un luogo comune che il calciatore pensi solo alle automobili e alle donne?

«Sì. Ho sempre pensato che ci siano più calciatori intelligenti rispetto a quelli che dite. Ma si tende sempre a guardare magari il caso su dieci che potrebbe essere interessato ad altre cose».

La Roma vincerà altri trofei dopo la Conference?

«Questo è l’obiettivo. Qualcosa è cambiato. Con il mister e la società, si percepisce una voglia di viversela, più concretezza. Mourinho ha portato la sua voglia di vincere, sa come farlo e ce lo sta trasmettendo».

Qual è stata la reazione dei giocatori della Roma quando avete saputo che il nuovo allenatore sarebbe stato Mourinho?

«Credo fossimo tutti in pullman. Nessuno pensava potesse essere vero, anche perché non era trapelato nulla. Poi siamo stati felici, ovvio».

Oggi per la Roma parlare di scudetto è esagerato?

«L’obiettivo è tornare in Champions. Siamo una squadra forte. Abbiamo un allenatore che sa vincere e il nostro obiettivo deve essere quello. Dobbiamo fare le cose con calma, continuando a crescere nel percorso».

Chi vede come favorita per lo scudetto?

«Il Milan. Ha continuità e ha già vinto. Ha le migliori chance».

E’ vero che i calciatori non sono più così legati alla Nazionale?

«No, non mi sento di puntare il dito contro nessuno dei miei compagni. Si gioca tanto e alcuni credo abbiano solo la necessità di riposare in base alle proprie esigenze e fastidi fisici. Tutti vogliono giocare per la propria nazione. Il problema è che ci sono sempre meno italiani che giocano in Serie A. E questo è peggio per la Nazionale».

Moltissimi italiani sono preoccupati per l’aumento delle bollette. A lei e ai suoi colleghi non le sembra di vivere in un
mondo parallelo in cui questi problemi non esistono?

«Lo so, siamo dei privilegiati perché siamo meno colpiti da queste situazioni. Ma ovviamente leggo, m’informo, e mi rendo conto di quanto questa situazione possa interessare tutti, dai miei genitori a chiunque in Italia».

Ha mai incontrato colleghi, o dirigenti e allenatori, che qualche volta si sono sentiti in colpa per quanto guadagnano?

«Mai assistito a conversazioni del genere, ma tutti ci rendiamo conto di essere dei fortunati a vivere così».

 

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