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Verstappen: «Le nuove regole hanno cambiato le corse: prima la qualifica contava di più»

Al Corsera. «Ora superare è più semplice. La Ferrari? Hanno perso molti punti a causa dei loro errori, ma non dimentichiamoci degli sforzi per tornare in alto. Io e Leclerc cresciuti sfidandoci in pista»

Verstappen: «Le nuove regole hanno cambiato le corse: prima la qualifica contava di più»
Budapest (Ungheria) 31/07/2022 - gara F1 / foto Imago/Image Sport nella foto: Max Verstappen. ONLY ITALY

Intervista del Corriere della Sera a Max Verstappen, direttamente da Monza. Dove non è mai arrivato sul podio.

«Perché negli anni scorsi ci mancava velocità sul dritto. Ma ora è diverso».

Dice che la sua, quella di Leclerc e di Russell è «una grande generazione». E che ha «ottimi rapporti con quelli della Ferrari» nonostante i tanti duelli di quest’anno.

«Se provo più gusto nel battere la Ferrari o la Mercedes? Non mi interessa chi batto, l’importante è che io sia davanti. La Ferrari ha perso molti punti a causa dei loro errori, ma non dimentichiamoci degli sforzi per tornare in alto, di dove erano nel 2020 e 2021. Un salto impressionante».

Un futuro “rosso”?

«Mai dire mai, ma ora ho un contratto fino al 2028. Sto benissimo qui, vediamo dopo il 2028. Magari mi sarò già ritirato».

A parte le corse, lei ama trascorrere tanto tempo in famiglia. Che cosa fa?

«Pranzi, cene, divertimenti. In estate prendiamo una casa e viene anche mia sorella Victoria con i bambini e il fidanzato che è uno dei miei migliori amici da prima che si mettessero insieme».

È meno aggressivo al volante. Da cosa dipende?

«Dalle macchine, dalle regole 2022 che hanno cambiato le corse: prima la qualifica contava molto di più, ora superare è più semplice. E pure rimontare».

Dopo una rivalità accesa come quella con Hamilton com’è possibile tornare in pista e rivedersi?

«Siamo piloti, è tutto ok. Si va avanti. Quando hai dei contatti come i nostri all’inizio ti arrabbi, ma poi dimentichi. Che differenza c’è a lottare contro Charles? Che lo conosco da quando avevamo cinque anni, siamo cresciuti sfidandoci in pista».

Come le è cambiata la vita dopo il titolo?

«A livello personale molto. In termini di guida e di competizione sono più rilassato. Ma la mia motivazione è aumentata perché voglio continuare a sentire quella sensazione. Vincere non basta mai».

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