Il Corsera ricorda quando la Germania non amava l’Italia, neanche nel calco. Il caso dello spot di Toni
Era il 2008 e c'era una chiara assonanza tra il protagonista e Luca Toni, il centravanti italiano che giocava nel Bayern di Monaco, anche se i due non si somigliavano affatto. Lo spot venne ritirato.

Il Corriere della Sera propone oggi un articolo che parla della eterna diffidenza del popolo tedesco verso l’Italia e gli italiani, un pregiudizio che si è consumato negli anni, ma che oggi è stato assorbito dalla crescente quantità di nostri connazionali presenti in Germania. In questa storia su quanto è cambiato il rapporto tra i due popoli e soprattutto la narrazione dei media tedeschi del nostro Paese, ricorda uno spot del 2008
alcuni anni fa, alla vigilia di un europeo, il gruppo Media Markt lanciò una campagna pubblicitaria dove il protagonista era Toni, italiano con un tedesco molto accentato, macho, unto, capelli lunghi, baffoni e pesante catena d’oro sul petto scoperto e villoso. Era ancora vivo il ricordo della semifinale mondiale di Dortmund, quando l’Italia aveva eliminato la Germania. Ora Toni si aggirava per gli scaffali in cerca di un televisore, ridendo in modo sguaiato e facendo battute del genere: «I tedeschi comprano laptop, gli italiani comprano gli arbitri». Ci fu una protesta formale italiana e lo spot venne ritirato.
Era chiara l’assonanza tra il protagonista e Luca Toni, il centravanti italiano che giocava in Germania, nel Bayern di Monaco, anche se i due non si somigliavano affatto
I due spot di Media Markt
Nel primo spot il maschio italico si lamenta di non trovare nessun commesso del suo stesso sesso, perché «solo gli uomini se ne intendono di calcio e tecnologia». Quando però gli si para davanti una prosperosa commessa bionda, il pregiudizio atavico va immediatamente in frantumi: si sa, per l’italiano l’unica cosa che conta in una donna è l’avvenenza… Nella seconda avventura Toni si presenta cellulare alla mano. Si rivolge a un addetto alle vendite per girargli la domanda del suo interlocutore: «Chiede il mio amico quanto costa l’ultimo modello?». «Settecento euro », risponde pronto il commesso. All’amico in linea però Toni tarocca il prezzo: «Dice soltanto mille euro». Italiani brava gente, e soprattutto sempre pronti a fare la cresta… Terzo capitolo. In un orrido giubbotto di pelle azzurro con maniche arrotolate, Toni se ne sta in mezzo al via vai di clienti che gli sfrecciano accanto carichi di scatoloni. «I tedeschi vanno proprio pazzi per gli Europei — dice —: tutti che comprano televisori, frigoriferi, computer… gli italiani, invece, comprano gli arbitri».