Sacchi: «Contento del rinnovo di Maldini. I soldi sono importanti, ma conta di più far funzionare il cervello»

Alla Gazzetta: «A Paolo e Massara va buona parte del merito dello scudetto. Gli americani sono fatti così: ponderano le scelte».

Sacchi Napoli

Db Reggio Emilia 06/02/2016 - campionato di calcio serie A / Sassuolo-Milan / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Arrigo Sacchi

Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Arrigo Sacchi si dice soddisfatto del rinnovo di Maldini e Massara con il Milan, anche se dopo una lunga ed estenuante trattativa.

«Stiamo parlando di due dirigenti che hanno dimostrato sul campo il loro valore. Se il Milan ha compiuto un capolavoro, e lo scudetto è un autentico capolavoro, una buona parte del merito va a questa coppia. Paolo e Massara hanno fatto vedere a tutti che con le idee si va più lontano che con i soldi. I soldi sono importanti, ci mancherebbe altro, però conta di più far funzionare il cervello».

Secondo lei, come mai c’è stato questo ritardo?

«Non conosco le dinamiche interne della società, però conosco abbastanza bene gli americani perché ci ho lavorato spesso quando gestivo l’azienda di famiglia. Loro sono fatti così, vogliono valutare ogni dettaglio con attenzione, vogliono ponderare le scelte, non ragionano con la pancia. Guardate come si sono comportati con quei giocatori che non hanno accettato il rinnovo del contratto, e penso a Kessie: non sono stati lì a corrergli dietro, hanno preso una strada diversa e non si sono mai voltati indietro. È il loro stile».

Non ci saranno tanti soldi da spendere, come si può fare per essere ancora più competitivi?

«Se non ci sono tanti soldi, è meglio: così non si buttano via. Ci si deve concentrare sulle idee. Nel Milan che ha vinto lo scudetto c’erano dei ragazzi che erano sconosciuti o semisconosciuti. Qualcuno di voi, prima che giocasse titolare in Serie A, poteva dirmi qualcosa di Kalulu? Eppure ha dimostrato di essere un ottimo difensore. E qui sta il merito di Maldini e Massara che hanno scovato tanti giovani, senza un grande curriculum e con tanta voglia di emergere. Bisogna capirne di calcio per andare a prendere Kalulu o Saelemaekers… Questa è la dimostrazione che la bravura, le idee e la competenza vincono sempre».

 

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