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Il CorSport racconta Kim, detto “il Mostro”: è impegnato nel sociale, ama andare in bici, parla solo coreano

190 centimetri e 90 chili di muscoli, forte e rapido, dà il meglio di sé nell’uno contro uno e nel gioco aereo, prende pochi cartellini 

Il CorSport racconta Kim, detto “il Mostro”: è impegnato nel sociale, ama andare in bici, parla solo coreano
Kim Min Jae

Il Corriere dello Sport racconta Kim Min-jae, l’ultimo acquisto del Napoli per la difesa. Ieri sera è arrivato in ritiro, a Castel di Sangro, dove ha incontrato per la prima volta i suoi compagni.

Sarà il primo coreano a vestire la maglia del Napoli, il terzo a giocare in Serie A dopo Han (Perugia) e Lee (Verona).

I suoi connazionali lo hanno ribattezzato Mostro o talvolta Difensore Mostruoso, evoluzione dei primi soprannomi Gigante Buono e Gigante Bambino. Che sia un colosso, beh, è chiaro al primo sguardo: 190 centimetri e quasi 90 chili di muscoli che hanno impressionato gli osservatori sin dai tempi del Berijing Guoan”.

“Fisico straripante, strutturato e solido, grande forza e una certa rapidità. Il meglio di sé riesce a darlo nell’uno contro uno e nel gioco aereo. E poi riceve pochi cartellini”.

“È nato a Tongyeong, nella provincia di South Gyeongsang, e oltre a essere un perno della Nazionale coreana che andrà al Mondiale è anche l’alfiere di una famiglia di sportivi: il padre è un ex judoka, la madre un’ex atleta, il fratello maggiore Kyung-mi giocava in porta con la Myongji University e lo zio allena. Sposato e padre di un bimbo, ex studente di Economia Aziendale alla Yonsei University, Kim è impegnato nel sociale e ama i tatuaggi: ha un enorme Carpe Diem sul petto e una sorta di affresco religioso sulla schiena, un omaggio alla cristianità. Parla solo coreano, ora dovrà fare una full immersion almeno nell’inglese. Adora andare in bici”.

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