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“Uccio” è diventato un mestiere: i piloti di MotoGp hanno tutti un “amico” a libro paga

Per El Mundo si tratta di una nuova figura professionale: il decano è stato Alessio Salucci, l’assistente di Valentino Rossi

“Uccio” è diventato un mestiere: i piloti di MotoGp hanno tutti un “amico” a libro paga

“All’età di 16 o 17 anni, ogni pilota del Mondiale lascia casa dei genitori per iscriversi a un circo dove deve vivere con i suoi rivali, con i dirigenti che decideranno la sua carriera, con gli sponsor che lo pagheranno e con un’altra manciata di sconosciuti, dai meccanici ai giornalisti. Forse un membro della famiglia ti accompagnerà, ma normalmente sarai solo. In tutto il mondo, dall’Indonesia agli Stati Uniti, nelle vittorie e, soprattutto, nelle sconfitte. Solo“.

E così, scrive El Mundo, il motociclismo ha creato una nuova figura professionale: l’amico del pilota. Altrimenti detto l’Uccio. Come Alessio Salucci detto ‘Uccio’, compagno di classe all’asilo di Valentino Rossi, e poi supporto, scorta, suo filo di terra per una intera carriera.

“La cosa più normale –scrive El Mundo – è che, quando arriva in MotoGP e ancor prima, quando ha già un nome in Moto2, il pilota assume un amico come assistente che lo aiuti, lo supporti in ogni momento, gli parli e, cosa molto più importante, lo ascolti. Non è uno psicologo, né un puntello: è l’amico. Una figura così consolidata in campionato che solo un pilota della massima categoria, Remy Gardner, fa a meno delle sue comodità“.

“I motociclisti non hanno molti amici ed è difficile per loro fidarsi perché non sanno cosa interessa a chi si avvicina a loro. Ecco perché hanno bisogno di qualcuno di cui si fidi al loro fianco. Gli preparano il casco, gli stivali, i guanti, la tuta e, in generale, organizzano il box. Poi ci sono assistenti di vario genere: c’è chi aiuta anche con l’agenda, con i colloqui; c’è chi è compagno di allenamento…”, racconta Dakota Mamola (figlio del mitico Randy) al quotidiano spagnolo. Oggi è il team leader di LCR Honda, dopo anni di “bella vita” come assistente di Crutchlow: “Viaggi in tutto il mondo, vieni pagato e vivi di moto, che è quello che ti piace. Ma non tutto è roseo. Ci sono piloti che pretendono molto più degli altri, bisogna anche ingoiare merda. Quando un pilota arriva 20esimo arriva è con te che se la prende”.

Oggi Marc Márquez è accompagnato da José Luis Martínez, pilota di motocross che ha rinunciato alla carriera per fare l’assistente; Fabio Quartararo è aiutato da Thomas Maubant, suo unico amico d’infanzia a Nizza; Pol Espargaró è assistito da Borja González, che ha iniziato come suo addetto stampa.

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