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La Lega Serie A ricorre contro l’indice di liquidità. Casini: «Scelta inevitabile, con la Figc non c’è dialogo»

Il presidente di Lega: «Non è certo una dichiarazione di guerra, semmai un’azione a tutela della Serie A»

La Lega Serie A ricorre contro l’indice di liquidità. Casini: «Scelta inevitabile, con la Figc non c’è dialogo»
Db Milano 07/12/2017 - assemblea ordinaria Lega Calcio Serie A / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: lega serie A

Se ne vociferava da tempo, alla fine la Lega Serie A ha notificato questo pomeriggio il ricorso al Tribunale Federale Nazionale, al Collegio di Garanzia e al Tar del Lazio (c’è difficoltà ad individuare con certezza il giudice competente) contro il manuale di licenze nazionali 2022/2023 approvato dalla Figc, che introduce l’indice di liquidità come requisito di ammissione al campionato.

Tra le censure prospettate nel ricorso, presentato dai legali legali Vaccarella, Mattarella e Presutti, la Lega Seria A informa che si evidenziano: violazione del principio di irretroattività; difetto di istruttoria; illogicità ed incongruenza; violazione dei principi di ragionevolezza e proporzionalità; violazione del merito sportivo; violazione dei principi del legittimo affidamento e di buona fede; violazione dell’art. 8 dello Statuto FIGC con riguardo ai principi delle licenze UEFA; violazione del principio democratico dell’ordinamento sportivo.

Il presidente della Lega Serie A Casini ha dichiarato che si tratta di «un atto dovuto per difendere il ruolo e il prestigio della Lega, che si sarebbe evitato, se la Serie A fosse stata davvero ascoltata in questi mesi» e che «non si tratta di numeri o cifre decimali, ma delle modalità con le quali vengono discusse e prese decisioni di grandissima importanza per il futuro dell’intero movimento. Già lo scorso marzo, prima della mia elezione, la Serie A aveva evidenziato all’unanimità il problema, senza ottenere adeguate risposte. Il ricorso è quindi la naturale ed inevitabile conseguenza dell’assenza di interlocuzioni costruttive con la FIGC e non è certo una dichiarazione di guerra, ma semmai un’azione a tutela della Serie A».

«La democrazia non può essere solo fatta di maggioranze in Consiglio Federale – ha continuato – ma deve includere anche ascolto, partecipazione e giusto procedimento: sulle regole della Serie A, tutte le società si aspettano che la posizione della Lega riceva la giusta considerazione, non che sia ignorata»

La Lega, insomma, si dice «rammaricata» di essersi rivolta agli organi di giustizia. Viene presentata come una “estrema ratio”.

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