Il comunicato della Football Supporters’ Association: «La nostra posizione è chiara, siamo uniti nell’opporci. La Uefa dimostri che non agisce solo nell’interesse di pochi club»
I tifosi inglesi non vogliono la nuova Champions League. Non è altro, per loro, che una Superlega camuffata. Lo spiega, in un comunicato ufficiale, la Football Supporters’ Association Premier League.
Fan groups from the FSA’s Premier League Network met last night & were unanimous in opposition to UEFA’s proposed Champions League changes that will entrench the richest clubs, damage the football pyramid & rip off fans.
The FSA supports their stance.https://t.co/pZvHOmGBlH pic.twitter.com/ZDe3SVN0wy
— The FSA (@WeAreTheFSA) April 12, 2022
«Siamo uniti nell’opposizione alle proposte di riforma della Champions League che sono un tentativo di ritorno all’idea screditata di una Superlega europea. L’anno scorso, sono stati i nostri gruppi di tifosi a unirsi per forzare il crollo della Superlega europea. All’epoca, la Uefa ci aveva detto che i tifosi erano il cuore del gioco e aveva promesso che le opinioni dei tifosi sarebbero state al centro della scena nel decidere cosa sarebbe successo. Quindi è con grande sgomento che ora affrontiamo la prospettiva di modifiche alla Champions League che porteranno molte più partite nella fase a gironi, mentre l’ingresso per alcuni club sarà basato sul “Coefficiente Uefa per club” quinquennale. Queste proposte non faranno altro che ampliare il divario tra i club ricchi e gli altri, rovinando allo stesso tempo i calendari dei campionati nazionali, con l’aspettativa che i fan sacrifichino ancora più tempo e denaro per assistere a partite senza senso del girone. I tifosi non vogliono ancora più partite europee, in particolare la fase a gironi di dieci partite e un turno a eliminazione diretta in più».
Il comunicato continua:
«È irresponsabile e fuori luogo – spiega la FSA Premier League – pensare anche di raddoppiare il numero di partite interne a cui i tifosi dovranno assistere prima dell’inizio dei turni a eliminazione diretta. Ciò sarà aggravato dalla crisi del costo della vita che sta colpendo l’Europa. Inoltre, non vediamo come l’aumento dell’obbligo per squadre e tifosi di volare in giro per l’Europa sia compatibile con gli impegni ambientali della Uefa. Temiamo anche per il futuro della Fa Cup e della Coppa di Lega, competizioni che vantano meccanismi di ridistribuzione finanziaria vitali nella nostra piramide calcistica».
E ancora:
«Il presidente della Uefa Ceferin si era impegnato ad ascoltare i tifosi. La nostra voce collettiva è unificata e la nostra posizione chiara. Chiediamo alla Uefa di dimostrare che agisce nell’interesse della più ampia comunità calcistica e dei suoi tifosi, non solo nell’interesse dei pochi ricchi investitori e dei club statali che, meno di un anno fa, hanno cercato di distruggere la famiglia calcistica europea».