Papu Gomez: «Noi argentini abbiamo sempre guardato con amore il Napoli, il Siviglia, le squadre di Diego»
Intervista a Marca. «La cabeza è più importante dei piedi: oggi usando la testa si fa la differenza anche a 37 o 38 anni»

Roma 05/05/2019 - campionato di calcio serie A / Lazio-Atalanta / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: Giampiero Gasperini-Alejandro Gomez
Per me è sempre stato un desiderio indossare una maglia che aveva indossato anche Diego. Venire a Siviglia, in questo senso, è stato come realizzare un sogno. Noi argentini abbiamo sempre guardato con affetto e amore il Napoli, il Siviglia e tutte le squadre dove Diego ha giocato. Essere qui è spettacolare.
Penso che a causa della mia età sarà il mio primo e ultimo Mondiale. A meno che tra quattro anni io non stia benissimo. Certo che sarà incredibile. La mia storia dimostra che non devi mai abbassare le braccia, che se puede. Sarà il mio primo Mondiale a 34 anni. Significa che si resta a un certo livello il treno della nazionale può arrivare da un momento all’altro.
Per me è un punto di riferimento. Negli ultimi anni, avendo cambiato posizione e giocando più indietro, ho cominciato a guardarlo, a prestare attenzione al suo gioco. È un fenomeno. Per la sua età, per come gestisce i minuti, per la capacità di giocare ogni partita ad un livello incredibile. È letteralmente un professionista. Senza dubbio il calcio si è evoluto molto in termini di alimentazione, di cura del fisico, di prevenzione degli infortuni. 15 anni fa, a 33 anni i giocatori erano quasi in pensione. Ora vedi giocatori di 37 o 38 anni a un livello spettacolare. Tutto dipende dalla testa. Le motivazioni che ognuno si pone sono importanti e se ti prendi cura un po’ di te stesso e mantieni alta la tua motivazione puoi giocare ad alti livelli per molti anni.