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Goggia: «Ho la fobia delle bambole, canto mentre gareggio. Farò un esame con Orsini, lo trovo stimolante»

Al Corriere della sera: «È falso quando parlano del bel clima olimpico, è una gara di sopravvivenza. Non mi piace quando mi dicono donna con le palle»

Goggia: «Ho la fobia delle bambole, canto mentre gareggio. Farò un esame con Orsini, lo trovo stimolante»
Beijing (Cina) 15/02/2022 - Sci / Olimpiadi Beijing 2022 / foto Imago/Image Sport nella foto: Sofia Goggia

Sul Corriere della Sera una lunga intervista a Sofia Goggia, a firma Aldo Cazzullo e Flavio Vanetti.

Giocava con le bambole?

«Le odiavo. Ho la fobia delle bambole. Un vicino che mi era affezionato mi regalò una Barbie; la gettai dal terrazzo. Io volevo giocare a calcio con mio fratello Tommaso. E poi il nuoto, il tennis. Il pianoforte, più strimpellato che suonato. La moto, da enduro. Ma le bambole no. Ancora oggi, quando entro in certe pensioni austriache che ti propinano bambolotti di qua e di là, mi prende il terrore».

Prima della partenza ascolta musica?

«Preferisco il silenzio. Metto le cuffie insonorizzanti che mio padre usa al poligono. Ascolto il battito del cuore. Mangio due datteri. Non è superstizione; è un rito che segui per sentirti sicuro. Poi in gara a volte canto».

Canta mentre scia?

«Canticchio. Despacito. Hola di Mengoni. Quest’anno a Lake Louis sono scesa cantando Sapore di Fedez».

«Lo spirito olimpico, il bel clima: tutto falso. L’Olimpiade è una gara di sopravvivenza. Ognuno bada a fare il proprio risultato. E io sono in una condizione diversa dagli altri atleti del villaggio. La sensazione di solitudine è enorme. I mostri nella testa, fortissimi»

Lei studia all’università.

«Scienze politiche alla Luiss. Ora devo dare l’esame con il professor Orsini».

Non trova bizzarre le sue idee sulla Russia?

«Al contrario: le trovo stimolanti. Dobbiamo sempre preferire la discussione alla propaganda».

Si considera femminista?

«Credo che le donne debbano lottare per i loro diritti, compresa la parità di retribuzione. Ma le donne sono donne; gli uomini, uomini. Non mi piace quando dicono: donna con le palle. Perché devi giudicarmi da quello che non ho, che non sono?».

Ci sono omosessuali tra gli atleti?

«Tra le donne qualcuna sì. Tra gli uomini direi di no. Devono gettarsi giù dalla Streif di Kitz…»

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