«Oltre a Inter, Milan e Napoli anche Atalanta e Juve possono ancora vincere il campionato. Domani gli episodi faranno la differenza, dovremo essere bravi a indirizzarli»
Sarà un periodo intenso e stimolante, affrontare così tante avversarie di prestigio di fila è motivante. Il derby è molto sentito, ne siamo consapevoli. Siamo concentrati.
L’allenatore dell’Inter Simone Inzaghi è intervenuto in conferenza stampa per presentare il derby di domani contro il Milan. La prima di un ciclo terribile: i nerazzurri affronteranno i rossoneri nel derby e poi la Roma in Coppa Italia, il Napoli e il Liverpool in Champions.
Se Inzaghi pensa di poter estromettere il Milan dalla lotta scudetto vincendo il derby.
Penso proprio di no. D’altronde abbiamo visto cos’è successo all’andata: noi eravamo a -7, poi abbiamo recuperato tutto il gap. Sappiamo cosa significa il derby per i tifosi, ma mancano quindici partite e dunque 45 punti da giocarsi, sono tantissimi. È tutto da vedere
Sul mercato.
Penso che la società abbia fatto un gran lavoro. Abbiamo ottimi dirigenti, un grande presidente che è sempre qua insieme a noi, anche a livello fisico adesso. Abbiamo inserito due calciatori – Gosens e Caicedo – che ci possono aiutare di qui alla fine. Gosens ha avuto una problematica che sta tentando di superare ma conosciamo tutti quanto è importante. Caicedo l’ho allenato in passato, l’abbiamo preso perché Sensi aveva la necessità di giocare di più di qui alla fine.
Sui rigori.
Mah, devo valutare le condizioni generali, manca ancora molto. Abbiamo una lista di rigoristi che tutti quanti conoscete. Se capiterà, vedremo. Lautaro è il nostro rigorista principe ma abbiamo Calhanoglu, Perisic e Sanchez che possono calciare.
L’Inter è favorita?
Nei derby favoriti non ce ne sono mai neanche con classifiche molto diverse. Ancora meno in questo derby con squadre molto forti e organizzate. Gli episodi faranno la differenza, dobbiamo essere bravi a indirizzarli nel modo giusto. Poi saranno le motivazioni a fare la differenza.
Qual è la squadra che più può dare fastidio, che dopo il mercato Inzaghi teme più di altre.
Penso che la classifica sia molto veritiera. È tutto ancora aperto, considero oltre al Milan e al Napoli l’Atalanta e la Juventus due squadre molto forti. I bianconeri in estate erano i miei favoriti, negli ultimi due mesi sta avendo un grande percorso e ha fatto un grandissimo mercato di riparazione. Tutte e quattro, oltre all’Inter, hanno possibilità fino alla fine. Ci sono 45 punti a disposizione, tantissimi
Milan più o meno forte dell’andata?
Io penso che all’andata erano in un ottimo momento, hanno avuto una leggera flessione complici infortuni e altre problematiche. Pioli è un allenatore molto preparato, dà sempre una grandissima organizzazione alle proprie squadre. Da Empoli in poi per me il Milan ha fatto ottime partite. Con la Juve qualche difficoltà a giocare sul campo di San Siro come noi col Venezia. Hanno detto che San Siro è stato rizollato per domani, quindi sarà bellissimo giocare questo derby.
La tua famiglia viveva intensamente i derby. Da bambino, quale derby e quale gol ricorda con più piacere?
Ce ne sono tanti, non uno in particolare. Noi quando eravamo piccoli, sia io che Pippo con papà andavamo sempre a vedere il Piacenza, la squadra per cui tifiamo tuttora, la città in cui siamo cresciuti. Ricordo i derby Piacenza-Cremonese, più che altro. In Milan e Inter giocavano tanti giocatori: Altobelli lo guardavamo sempre con grande ammirazione.
Sui sudamericani e sulla scelte di formazione.
Non ho ancora deciso, mi tengo ancora l’allenamento di oggi pomeriggio per valutare le condizioni. Lautaro ha fatto un lavoro parziale con Caicedo ma l’ho visto abbastanza bene, Alexis non l’ho ancora visto ma sta nel migliore dei modi. All’appello in questo momento mancano solo Correa e Gosens. Gosens sta finendo il suo percorso di recupero, per Correa sono passate due settimane, l’ho incontrato ieri. È sereno e spera di accelerare il suo rientro in campo. Per noi è importantissimo.
Tante partite importanti. Milan, Napoli, Liverpool. Turnover?
Non è semplicissimo. L’ultimo blocco è stato fatto da una partita molto intensa con la Lazio, giocata ad altissimi ritmi. Poi 120′ con la Juve, la partita bellissima di Bergamo. In quel momento avevo bisogno di cambiare più del solito. Per il resto, viviamo alla giornata. Affrontiamo partita dopo partita. Poi io e lo staff valutiamo anche in base a quanto i ragazzi spenderanno a livello fisico e mentale.
Stadio aperto al 50%. Accanimento o disinteresse verso il mondo del calcio?
Io penso che noi ci dobbiamo attenere alle regole che ci dicono di seguire. Da allenatore mi sarebbe piaciuto vedere un derby con 70.000 persone e non con 35.000, queste due squadre se lo sarebbero meritate per il grandissimo cammino. Già all’andata col 75% era un’atmosfera diversa. La stessa finale di Supercoppa giocata col 50% non aveva l’atmosfera che avrebbe dovuto avere, così sarà anche il derby. Però siamo fiduciosi: speriamo che si possa sistemare tutto nel più breve tempo possibile, sarebbe giusto per lo spettacolo.
Quasi tutta la rosa ad Appiano, pochi sono partiti per la Nazionale. È stato utile?
Senz’altro. Siamo riusciti a lavorare abbastanza bene. Mi sarebbe piaciuto avere anche Lautaro, Sanchez e Vecino. Ma senz’altro rispetto ad altre volte è stata una sosta diversa.