Le eliminazioni di Napoli e Lazio sono la fotografia dell’arretratezza strategica del sistema. Mancano pianificazione, cura del vivaio, progetti chiari

L’eliminazione di Lazio e Napoli alla base dell’editoriale di Alessandro Barbano condirettore del Corriere dello Sport
Purtroppo le due ultime esclusioni delle squadre italiane dall’Europa non sono l’esito di una giornata negativa, ma la fotografia della fragilità atletica, dell’arrendevolezza caratteriale, dell’arretratezza strategica del calcio italiano. Che, al di là dei risultati – e quello dell’Atalanta contro l’Olympiacos non sembra fare testo -, non ha nessuna formazione in grado di imporre il suo gioco in un contesto europeo d’élite. Perché non ha nessuna società che sia riuscita a pianificare, costruire e consolidare in modo coerente un ciclo sportivo, con una strategia di mercato intuitiva e finanziariamente sostenibile, con un progetto tecnico chiaro e a lunga scadenza, e con il contributo prezioso del vivaio. Il mesto congedo di Napoli e Lazio dalle Coppe consegna al calcio italiano un messaggio: senza la rifondazione di un intero sistema, la vittoria nelle competizioni che contano è, al più, un evento casuale e sporadico.