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Cavallo di Troia di Putin o suo nemico? In Inghilterra si chiedono che fine farà ora Abramovich

Il Telegraph: “Non è nelle liste degli oligarchi che il governo inglese ha intenzione di colpire con le sanzioni. Ma il suo rapporto con Putin resta un mistero”

Cavallo di Troia di Putin o suo nemico? In Inghilterra si chiedono che fine farà ora Abramovich
Londra (Inghilterra) 15/08/2016 - Premier League / Chelsea-West Ham / foto phcimages.com/Image Sport nella foto: Roman Abramovich ONLY ITALY

E ora che ne sarà di Roman Abramovich? Ora che la Russia e i suoi oligarchi dovranno affrontare le sanzioni dei Paesi occidentali, Gran Bretagna in prima fila, che fine farà “l’uomo che ha trasformato il calcio inglese quasi 19 anni fa, ed è diventato il più visibile degli oligarchi russi in una città che i cremlinologi chiamano Londongrad”?

Se lo chiedono un po’ tutti in Inghilterra. Sam Wallace gli dedica un ritratto, cercando di sviluppare l’ambiguità del personaggio da molti ritenuto il primo cavallo di Troia di Putin in Europa. “Il più famoso uomo d’affari russo del 21° secolo, che ha investito 1,5 miliardi di sterline per fare del Chelsea una delle più grandi potenze europee”. In Parlamento si discuteva di una possibile misura anche contro di lui, estromettendolo dalla proprietà del club. Ma quanto pare non è nelle liste degli oligarchi che il governo inglese ha intenzione di colpire.

Abramovich ha sempre difeso ferocemente la sua indipendenza da Putin. Ha vinto una enorme causa per diffamazione contro la casa editrice HarperCollins e la giornalista Catherine Belton, autrice di Putin’s People, un libro nel quale Abramovich viene raccontato – appunto – come uomo di Putin.

“La domanda ora per Abramovich è dove lo porti quel rapporto, con Putin in contrasto come mai prima con la Nato, le democrazie occidentali e l’Unione Europea, così come l’Uefa, l’organo di governo del calcio europeo. Abramovich ha fatto fortuna prima che Putin emergesse come successore di Boris Eltsin all’inizio del millennio, ma a differenza di altri, il proprietario del Chelsea ha ancora intatte le sue fortune”.

Da quando ha ritirato una domanda di rinnovo del visto del Ministero degli Interni nel 2018, è andato a vedere una sola volta il Chelsea allo Stamford Bridge. “Non si sa dove si trovi, ma il suo jet privato è stato rintracciato in volo per Mosca, anche se non si sa se Abramovich fosse a bordo”.

“Non ha mai rilasciato un’intervista sul Chelsea, nemmeno ai media del club. Non è riuscito a ottenere il voto di maggioranza necessario nel 2011 per acquistare la proprietà di Stamford Bridge. I tifosi del Chelsea che costituiscono la maggioranza dei proprietari del Chelsea Pitch, hanno deciso di non concedere quella parte di proprietà a nessuno. Nemmeno all’uomo che li ha resi i migliori al mondo”. Che ne sarà di Abramovich, adesso?

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