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Veracova, l’altra faccia del caso Djokovic: «Sembrava un film, ho pianto, chiederò i danni»

La tennista ceca non ha fatto ricorso, ed è stata espulsa: “Abbiamo rispettato le regole, solo che lui gioca e io no. Io mi vaccinerò appena possibile”

Veracova, l’altra faccia del caso Djokovic: «Sembrava un film, ho pianto, chiederò i danni»

Perché Djokovic sì e Veracova no? Se l’è chiesto tra gli altri Santiago Segurola sul Pais. La tennista ceca, numero 80 del mondo, è l’altra faccia del caso Djokovic, la versione ‘povera’ e femminile. Anche a lei era stata riconosciuta l’esenzione per una positività al Covid, e anche a lei è stato ritirato il visto all’arrivo a Melbourne. Anche lei è finita all’hotel dei rifugiati. Solo che non ha fatto ricorso ed è stata rimpatriata. “Sembrava un film”, racconta in un’intervista al quotidiano ceco Denik ripresa da L’Equipe. Dice che chiederà i danni ma che lei non è no-vax. Lo era, ma ha cambiato idea.

“Ero in una situazione diversa da quella di Novak. Non ho la sua esperienza. È il numero uno, economicamente sicuro. Quando mi è stato detto che il mio visto era stato cancellato e quanto sarebbe stato difficile riaverlo indietro, non aveva senso per me rimanere in Australia. Ero determinata a tornare a casa il prima possibile”.

“Non voglio nemmeno pensarci più, e soprattutto non voglio rivivere mai quella situazione. Nessuno ci aveva informato, né il mio allenatore né me, di eventuali complicazioni. Quando mi hanno detto che il mio visto era stato cancellato, ho pianto molto. Chiederò sicuramente a Tennis Australia un compenso, e non piccolo, dell’ordine di centinaia di migliaia di corone. Il solo viaggio mi è costato 60.000 corone (circa 2.500 euro). Spero di non dover arrivare a fare causa”.

Entrambi abbiamo rispettato le regole ma io non gioco, è un peccato. Anche se non sono d’accordo con il suo punto di vista sull’immunizzazione, rispetto la sua posizione. All’inizio ero contraria anche io. Col tempo ho capito che anche per chi mi stava intorno, i miei genitori, era giusto vaccinarsi. Ma non ho fatto arrivato in tempo e a dicembre sono stata contagiata. Un Covid leggero. Ho solo avuto un po’ di febbre. Ma non appena i medici mi daranno il via libera, mi vaccinerò, non c’è dubbio”.

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