Sul Corsera il piano di recupero per le Olimpiadi. Sessioni nel ghiaccio, laser e campi magnetici. Il medico: «Sofia ha un feeling unico nel “leggere” il corpo»
Il piano di Sofia Goggia per provare a partecipare alle Olimpiadi, per difendere – il 15 febbraio a Pechino – la medaglia d’oro conquistata quattro anni fa. Ne scrive il Corriere della Sera che oggi ha sfoderato una sezione sport da urlo (con l’intervista a McEnroe). Le prime prove ci saranno il 12 febbraio.
La diagnosi è: lesione del legamento crociato già operato nel 2013 e vittima di altri traumi, infrazione del perone, sofferenza muscolotendinea.
La fase 1 è già cominciata:
sedute nel ghiaccio (per ridurre l’edema che preme sulla rotula) e attività in piscina. Seguirà una valutazione della situazione, per impostare la fase 2.
La fase del freddo sarà seguita da terapie o con i campi magnetici, o con il laser o con entrambi. La palestra servirà invece per il potenziamento muscolare destinato a compensare il deficit sul legamento.
Spiega il dottor Panzeri, responsabile dello staff medico della Fisi:
«Molto dipenderà dalla capacità di resistere al dolore, ma sappiamo che lei è tosta. Sofia ha un feeling unico nel “leggere” il corpo: domenica al telefono mi ha detto “vengo a Milano, mi sono fatta male”; dopo la caduta di Zauchensee, invece, mi aveva comunicato di sentire solo dei dolori»