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La Fiorentina vince 5-2 a Napoli nonostante il masochismo difensivo. Napoli molle e balordo

Partita bizzarra, il Napoli non ha approfittato del secondo tempo con la superiorità numerica. Poi le espulsioni di Lozano e Fabian e il crollo ai supplementari

La Fiorentina vince 5-2 a Napoli nonostante il masochismo difensivo. Napoli molle e balordo
Napoli 13/01/2022 - Coppa Italia / Napoli-Fiorentina / foto Insidefoto/Image Sport nella foto: gol Dusan Vlahovic

Si va a casa. Napoli eliminato in Coppa Italia dalla Fiorentina. Partita bizzarra che il Napoli non ha saputo vincere quando è stato in superiorità numerica, che ha incredibilmente riaperto dopo le espulsioni di Lozano e Fabian, e che poi ha finito per perdere: è stato travolto dalla Fiorentina che ha vinto 5-2 (come ai tempi di Batistuta) e quindi si è qualificato ai quarti di finale di Coppa Italia. Vittoria meritata. La Fiorentina ha giocato con più determinazione mentre il Napoli è stato l’ombra della squadra più volte apprezzata – soprattutto per l’impegno e il temperamento – in questa stagione. In uno stadio semivuoto, con i riflettori che hanno ricordato l’immortale Marsiglia-Milan, il Napoli di Spalletti si è adeguato al contesto. Pure troppo, ci viene da dire.

Per capire la sconfitta va analizzato soprattutto il secondo tempo. Lì è maturata l’eliminazione che possiamo definire balorda e  particolarmente amara per il modo in cui si è svolto il match. Il Napoli non è mai sembrato la squadra con l’uomo in più. I viola hanno giocato quasi tutto il secondo in tempo in dieci uomini. Nel finale di primo tempo è stato espulso di Dragowski che con una sua uscita azzardata ha voluto suggellare i cinque minuti di masochismo suo e della  squadra di Italiano. Prima ha regalato il pari al Napoli con la costruzione da dietro (passaggio sbagliato del portiere) e poi un retropassaggio difensivo ha colto il portiere in una passeggiata solitaria per il campo e per evitare il raddoppio ha dovuto abbattere Elmas. Espulsione.

Quel che sarebbe dovuto essere un secondo tempo in discesa, si è invece rivelato un festival degli orrori e della mollezza. La Fiorentina ha raddoppiato su punizione con Biraghi che ha tirato du volte: una da fermo e l’altra su ribattuta della barriera. Pallone sul secondo palo e gol (a Meret che nell’intervallo ha preso il posto di Ospina).

Spalletti si è molto agitato, sbracciato, ha urlato ma non ha ottenuto le risposte che cercava. Ha schierato Tuanzebe dal primo minuto, al fianco di Rrahmani, ha puntato ancora una volta su Ghoulam, centrocampo con Demme e Lobotka e davanti di nuovo insieme Mertens e Petagna, con Elmas e Politano. Un esordio non felice per Tuanzebe che ha avuto la sfortuna di affrontare subito Vlahovic che lo ha bruciato in occasione del gol dell’1-0. Avrà il tempo per rifarsi.

Poco dopo, Mertens ha segnato il pareggio sì approfittando della costruzione da dietro della Fiorentina ma ci ha messo tanto del suo con una di quelle parabole che possiamo definire alla Mertens.

Nella ripresa il Napoli è apparso svagato, meno convinto rispetto alle prestazioni cui in genere ci ha abituati (nonostante il periodo nero vissuto in campionato). Spalletti ha mandato in campo Lozano e Fabian. Il messicano ha colpito un palo e poi si è fatto espellere per un’entrataccia coi tacchetti. Fabian Ruiz è stato espulso per doppia ammonizione nel tentativo di fermare un contropiede che sarebbe finito in gol.

La partita sembrava già finita al 94esimo. A riaprirla ci ha pensato il consueto masochismo difensivo della Fiorentina. Cross lisciato e in mezzo all’area Petagna ha segnato il 2-2. In nove uomini contro dieci. Ma nulla è cambiato. Il Napoli ha solo giocato trenta minuti in più. Spalletti ha scelto Petagna come punta da togliere per far entrare Juan Jesus. E ha lasciato in campo un esausto Mertens. Il Napoli, ancora una volta in rosso, non ha mai più tirato in porta. Sono poi arrivati i due gol viola: Venuti e poi Piatek che è tornato a fare il pistolero. È entrato in campo anche il giovane della Primavera Cioffi.

Il risultato non è stato bugiardo. La Fiorentina ha mostrato più determinazione, più attaccamento alla competizione. Più voglia di vincere. Come detto, il Napoli si è adeguato al pubblico praticamente inesistente sugli spalti. È stata una serata di calcio virtuale: tifosi virtuali, squadra virtuale. Eliminazione, invece, vera.

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