Repubblica Roma parla di esonero, piuttosto che di addio concordato. Zero empatia con i calciatori, il rapporto di fiducia si era incrinato

Un paio di giorni fa si è diffusa la notizia del cambio vice da parte del tecnico della Roma, José Mourinho. L’allenatore è passato da Joao Sacramento a Salvatore Foti. Un cambio piuttosto repentino, di certo inaspettato, su cui Repubblica Roma prova a far luce. Il quotidiano scrive che si è trattato più di un esonero che di un addio concordato. E ne indica i motivi.
“Meglio, un esonero: perché così va catalogato l’addio di Joao Sacramento alla Roma, nel senso che la decisione è stata unilaterale. Da qualche tempo i rapporti si erano sfilacciati. Il giovane collaboratore che aveva affascinato Mourinho inviandogli un’analisi sul suo lavoro, ha commesso errori che hanno compromesso il rapporto di fiducia con lui e con il resto dello staff. Ma soprattutto è con i giocatori che non funzionava: nessuna empatia, anzi. A un certo punto lo spogliatoio lo ha rigettato. Come un corpo estraneo che non sente proprio. Condizione già emersa a Londra: anche lì si era dimostrato impopolare, anche lì le sue indicazioni a bordo campo trovavano giocatori impermeabili. La fiducia che aveva meritato grazie alle sue capacità analitiche si è esaurita nei mesi romani. E non da ieri: erano già tre settimane che il tecnico aveva deciso l’avvicendamento, iniziando a fare colloqui”.