Alla Gazzetta: «so che tanti all’interno del Sistema sapevano e speculavano. Mi addolora sapere che a pagare il prezzo delle mie denunce siano state anche le mie squadre in campo»
Zeman, alla millesima panchina da professionista, ha concesso un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Riportiamo la risposta alla domanda se rifarebbe le denunce che ha fatto (su tutte: «il calcio deve uscire dalle farmacie») che gli hanno frenato la carriera.
Non mi sono mai pentito di quel che ho detto e sostenuto. Il tempo mi ha dato ragione e il riconoscimento della gente ancora oggi è per me motivo di grande orgoglio. Ho sempre cercato di difendere i valori dello sport e del calcio. Vincere barando, non rispettando le regole o, peggio ancora, mettendo a rischio la salute degli atleti è una pratica criminale. Sono scoppiati scandali, ci sono stati processi sportivi e ordinari, condanne. È stato dimostrato che c’era tanto marcio. Non so quanto le mie parole siano servite a sollevare il coperchio sulla deriva che il calcio stava prendendo. Ma so che tanti all’interno del Sistema sapevano e speculavano perché su quelle derive si costruivano vittorie e fortune, si esaltavano o affossavano carriere. Io ho solo detto ciò che ritenevo giusto. Mi addolora solo sapere che a pagare il prezzo delle mie denunce siano state anche le mie squadre in campo»