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Plusvalenze Juventus, la Procura di Torino accusa il club di falso in bilancio e false fatturazioni

Sono indagati il presidente Andrea Agnelli, il vice Pavel Nedved, l’ex direttore sportivo Fabio Paratici. Giovedì la Finanza in sede per acquisire documenti

Plusvalenze Juventus, la Procura di Torino accusa il club di falso in bilancio e false fatturazioni
Db Torino 18/02/2018 - campionato di calcio serie A / Torino-Juventus / foto Daniele Buffa/Image Sport nella foto: Andrea Agnelli-Pavel Nedved

È la fine di un’era. Sta crollando il muro della Juventus. La vicenda plusvalenze è arrivata alla Procura di Torino. Ieri sera – come annunciato dal Corriere della Sera – la Procura di Torino ha inviato la Guardia di Finanza in sede ad acquisire documenti per le accuse di falso in bilancio e false fatturazioni. Le operazioni avrebbero portati a guadagni sui 50 milioni di euro.

Sono indagati il presidente Andrea Agnelli, il vice, Pavel Nedved, l’ex direttore sportivo Fabio Paratici (oggi al Tottenham) e altri tre dirigenti ed ex dirigenti bianconeri dell’area finanziaria. Repubblica scrive che si tratta

del direttore dell’area business Stefano Bertola, del direttore finanziario Stefano Cerrato e del suo predecessore Marco Re, non più alla Juventus dal luglio del 2020.

L’inchiesta, dei pubblici ministeri Mario Bendoni, Cirio Santoriello e dall’aggiunto Marco Gianoglio, segue gli accertamenti della Consob e della Covisoc.

Si tratta di movimenti per circa 50 milioni di euro. Le operazioni (quarantadue) sono quelle che furono messe in evidenza dalla Covisoc: l’affare Arthur-Pjanic ma soprattutto tantissime che riguardano calciatori della Primavera.

Proprio ieri la Juventus ha emesso un comunicato sul rischio di danni che alla Juve avrebbe potuto arrecare questa indagine.

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