Chiellini ha finalmente capito come combattere il nazi…il razzismo. In cinque semplici mosse

Sul Guardian l'estratto del report Fifpro, in cui il capitano della Nazionale che non si inginocchia spiega come si fa. Tipo: "Educare me stesso"

chiellini mancini

Mg Londra (Inghilterra) 11/07/2021 - Euro 2020 / Italia-Inghilterra / foto Matteo Gribaudi/Image Sport nella foto: Giorgio Chiellini-Roberto Mancini

L’avevamo lasciato a bordocampo che balbettava promesse sulla “lotta al nazismo”, mentre i suoi compagni di Nazionale non sapevano se inginocchiarsi o meno, raccogliendo una solenne figuraccia a reti unificate. Ora leggiamo sul Guardian che Chiellini – sono passati 6 mesi – s’è fatto effettivamente un’idea di come si combatte il naz… ehm, il razzismo. Il giornale inglese pubblica infatti un estratto del nuovo report della Fifpro nel quale Chiellini spiega l’antirazzismo in cinque passi. Proprio così.

“Oggi il calcio italiano deve affrontare un’altra sfida – scrive Chiellini – il terribile razzismo vissuto dai giocatori di colore, e in generale dai giocatori di diverse etnie. In questa stagione abbiamo già visto tanti incidenti. Mi vergogno come italiano che i miei compagni di squadra debbano vivere tutto questo. Non ho idea di come facciano. Certo, come calciatore ho avuto la mia giusta dose di commenti dagli spalti. A volte era difficile rimanere concentrati, gestire le mie emozioni. Ma non ho mai subito abusi per qualcosa che fa parte di me, come il colore della mia pelle, il sesso o la sessualità. Non riesco mai a capire come ci si sente, ma so che è inaccettabile. E deve finire“.

Prendi la partita del 3 ottobre tra Napoli e Fiorentina“, dice Chiellini. Quella di Koulibaly offeso da un tifoso razzista della Fiorentina. “Il tifoso che ha abusato di Koulibaly è stato squalificato per cinque anni e la polizia e il club sono attivamente alla ricerca di altri colpevoli. Ma questo è abbastanza? Dopo quella partita mi è stato chiesto un parere e ho detto onestamente che non so esattamente cosa bisogna fare, ma so che dobbiamo fare di più. Ho anche detto che è responsabilità di tutti agire, e riconosco che questo include me”.

Quindi Chiellini ci ha pensato. A occhio sono decine di anni che negli stadi italiani la situazione è la medesima. Ma mo basta, dice lui. “Ho riflettuto”. Ed ecco dunque i cinque punti:

  1. Capire che questa lotta è la mia lotta.
  2. Educare me stesso
  3. Amplifica la voce degli altri
  4. Fai del tuo meglio, anche se ti senti a disagio
  5. Capisci che questa conversazione non riguarda te

Li spiega per sommi capi, ma non si capisce bene nel concreto cosa significhino. “Questo è quello che possiamo fare come giocatori”, scrive. Ma “naturalmente anche le nostre federazioni, leghe e club devono riunirsi, consultandosi con i giocatori e le unioni di giocatori, e sviluppare una strategia più efficace. Abbiamo bisogno che funzionari e organi di governo prendano sul serio la questione e reagiscano rapidamente e in modo appropriato a qualsiasi incidente in campo, nello spogliatoio o online”.

“Troppo spesso ho visto l’aspettativa di affrontare il razzismo riposta sulle spalle dei più colpiti. O visto il sessismo e l’omofobia spazzati via come un problema che solo le donne e le persone della comunità LGBT possono affrontare. Questo non può essere giusto”.

E quindi, dopo il pentimento, la promessa di redenzione:

Prometto la mia voce e il mio sostegno a tutti i giocatori che subiscono discriminazioni. Mi impegno ad assumermi la responsabilità di agire contro la discriminazione, di capire come possiamo sradicarla meglio. Se sei abbastanza fortunato da non aver subito discriminazioni, ti chiedo di fare lo stesso”.

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