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Napoli brutto sporco e inguardabile. Se ha vinto così, può succedere di tutto

Vittoria 1-0 a Salerno. Senza Osimhen. Spalletti lascia fuori anche Insigne. Halloween riporta i fantasmi del Napoli di Gattuso. Gol di Zielinski, poi si soffre dopo l’espulsione di Koulibaly

Napoli brutto sporco e inguardabile. Se ha vinto così, può succedere di tutto

Brutti sporchi e nemmeno cattivi. Anzi inguardabili. Per fortuna, però, vincenti. Il Napoli batte la Salernitana in quella che possiamo definire senza alcun dubbio la più brutta prestazione del Napoli di Spalletti. E possiamo dire che se si è vinto in quest condizioni, allora può succedere davvero di tutto. Napoli intanto primo in classifica da solo in attesa di Roma-Milan.

Una squadra irriconoscibile. Per 55 minuti e in realtà anche dopo, almeno però è arrivato il gol. Quando con due sostituzioni – Elmas per Lozano e Petagna per Mertens – il Napoli è tornato più o meno a giocare in undici (Zielinski un’ombra, con il flash del gol).  Giornata in cui Spalletti ha lasciato fuori Insigne – oltre all’infortunato Osimhen – e ha accompagnato la scelta con dichiarazioni quantomeno enigmatiche per non dire oscure. Dichiarazioni chiarite nel post-partita: Insigne aveva un indurimento muscolare, era a rischio infortunio.

Una partita che è stata una trincea. Il Napoli non l’ha chiusa nemmeno avanti di un gol e con un uomo in più per l’espulsione di Kastanos. Perché al 78esimo, una lettura sbagliata di Rrahmani ha messo Ribery in condizione di lanciare a rete Simy e Koulibaly lo ha abbattuto. Espulso anche Kalidou. Punizione dal limite e Di Lorenzo ha tolto dalla porta il perfido pallone di Ribery. Il finale è stato di sofferenza assoluta. Assurdo per un match che sembrava una pura formalità. Ma è una vittoria che dice tanto sulla forza interiore di questa squadra.

L’allenatore di Certaldo – sempre sia lodato – ha atteso quasi un’ora per fare due cambi che la tifoseria ha invocato con macumbe. Fuori gli impalpabili Mertens e Lozano, dentro Petagna e Elmas. Insigne è rimasto in panca. Per capire il livello dei primi 55 minuti, al suo ingresso Elmas è parso un incrocio tra Garrincha e Bruno Conti. E infatti contro la modestissima Salernitana è bastata un po’ di buona volontà per fare gol in un’azione confusa che comunque è andata a buon fine. Prima la traversa di Petagna e poi il gol di Zielinski.

Il finale è stato tutto di sofferenza. Una di quelle partite che in un campionato ci stanno. Di certo nessuno se lo sarebbe aspettato. Anche in una partita orrenda come questa si è salvato Anguissa calciatore non solo fisico ma anche tecnico, intelligente. Ha giocato due terzi di partita con un’ammonizione sulle spalle e ha gestito perfettamente la sua irruenza. Davvero un grande acquisto. Non bisogna finire di ringraziare Micheli il responsabile dello scouting del Napoli.

Tutto è bene quel che finisce bene. Di certo questo Halloween non ha portato le streghe bensì i fantasmi. Gli spettri del Napoli di Gattuso. Il primo punto è stato un preoccupante remake del Napoli dello scorso anno. Si sono riviste trame di cui per fortuna ci eravamo dimenticati. Il Napoli è tornato a basare il proprio gioco sul passaggio all’indietro, in stile rugbistico. Eppure, soprattutto nei primi venti minuti, la squadra ha mostrato la giusta aggressività nel recupero della palla. Poi, però, non ha mai saputo cosa fare col pallone. L’assenza di Osimhen ha privato gli uomini di Spalletti della verticalità. Mertens ha toccato pochissimo il pallone: 21 volte, meno di lui soltanto Ospina. Purtroppo nel calcio di fatto non esiste la sostituzione dopo un quarto d’ora, creerebbe scompiglio a livello ambientale. Eppure sono bastati quindici minuti per capire che con questo assetto il Napoli non avrebbe mai segnato né si sarebbe reso pericoloso. Spalletti ne ha impiegati 55. Purtroppo oggi nel calcio effettuare cambi nel primo tempo è praticamente impossibile.

E in più, col passare dei minuti, la Salernitana ha via via preso coraggio nonostante la differenza di valori in campo fosse fin troppo evidente. Deludente anche Lozano. Il Napoli ha avuto poco anche da Politano. L’occasione migliore, casuale, è capitata sui piedi di Zielinski che si è divorato un gol facile facile davanti alla porta. Un gigante, come detto, è stato Anguissa che ha mostrato ancora una volta doti anche tecniche.

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