Sul Fatto le parole del regista canadese: «Non vado in sala da anni, tra problemi di parcheggio e spettatori che guardano il telefonino ho avuto esperienze tremende»

Il Fatto Quotidiano riporta le parole del regista canadese David Cronenberg, ospite speciale al Matera Film Festival. Il cinema è morto, dice. Molto meglio il digitale.
«La dissoluzione del cinema tradizionale è un fatto. La pandemia ha accelerato il processo: piattaforme quali Netflix e televisori con qualità cinematografica hanno esaltato il consumo domestico. Io per primo non vado in sala da molti anni, e non ho alcun rimpianto: tra problemi di parcheggio e spettatori che guardano il telefonino, ho avuto esperienze tremende. I festival saranno uno dei pochi posti in cui continuare a vedere film in sala».
Continua dicendo di non aver nessun rimpianto nemmeno per la pellicola:
«Non scherziamo, il digitale è largamente superiore. Spielberg ricorda i vecchi tempi del cinema come meravigliosi, ma si sbaglia: erano terribili. È la stessa differenza che esiste tra la pur fascinosa macchina per scrivere e i software per l’elaborazione testi che funzionano come la nostra mente. Non c’è paragone».