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Sarri gioca alla Inzaghi (verticalità e contropiede) e la Lazio vince il derby 3-2

Tare lo aveva detto prima della partita: «il sarrismo lo vedremo col tempo». E infatti hanno vinto. Roma volenterosa e poco più, su Zaniolo per ora ha ragione Totti

Sarri gioca alla Inzaghi (verticalità e contropiede) e la Lazio vince il derby 3-2
Roma 26/09/2021 - campionato di calcio serie A / Lazio-Roma / foto Image Sport nella foto: tifosi Lazio

Derby ad alta intensità. La Lazio gioca come meglio sa, alla Inzaghi, lontano dai dettami sarriti. Verticalizzazioni e contropiede. E vince il derby 3-2. Sarri dimostra intelligenza, mette da parte il suo credo, e bada al sodo. E soprattutto asseconda la natura della squadra. Se avesse perso il derby, sarebbe stata durissima per lui l’avventura romana. È tutto nelle parole che Tare ha rilasciato prima della partita: «Il sarrismo lo vedremo con il tempo, l’importante è vincere stasera e iniziare un nuovo percorso». Sarri ha obbedito e, come spesso gli capita quando abbandona le sue idee, ha vinto. E ha finito festeggiando sotto la Nord con l’aquila Olimpia.

I biancocelesti partono a tutta, accelerazioni e verticalizzazioni. Segnano due gol in venti minuti: il primo con una straordinaria combinazione Felipe Anderson-Milinkovic Savic che di testa in area anticipa tutti, segna e prende una manata in faccia da Rui Patricio. Il secondo addirittura in contropiede, con Pedro che da fuori area la manda vicinissimo al palo, rasoterra. Anche il terzo, nella ripresa, sul 2-1 è in contropiede, a conferma che Sarri ha stravolto sé stesso per raggiungere l’obiettivo. Anche perché la Lazio così sa giocare, ottima la posizione di Luis Alberto che ha distribuito palloni in maniera sapiente e deliziosa. Felipe Anderson ha fatto male con le sue accelerazioni. Così come Immobile che ha pure sprecato qualche ottima occasione.

La Roma non ha demeritato, nel complesso. Ma è stata sopraffatta in avvio, ha faticato a entrare in partita. Abraham ha toccato pochissimi palloni. Zaniolo ne ha persi di importanti e al momento dà ragione a Totti: effettivamente fin qui ha dimostrato poco e niente. Ha il merito di aver colpito un palo, saltando in testa a Hysaj, e poi si è procurato un rigore (del 3-2) che ai più è parso fantasma. Ma ha qualche ripartenza biancoceleste sulla sua coscienza e anche una ripartenza sprecata, nell’occasione Abraham si è arrabbiato perché Zaniolo poteva dargli il pallone nel corridoio verso Reina. Il portiere spagnolo è stato protagonista, ha compiuto una parata importante proprio su Zaniolo.

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