“Non sente più il dovere di vincere che prima si auto-imponeva. A non c’è un Totti che può minare il rapporto con la città come a Roma”
Anche Libero, come il Corriere dello Sport, si sofferma sul nuovo Spalletti.
E se Allegri sembra aver perso la sua proverbiale tranquillità durante i due anni sabbatici, si può dire l’opposto per Luciano da Certaldo: il riposo ha restituito al calcio italiano un uomo più sereno, liberato dalle tossine accumulate in precedenza nella Capitale e a Milano, nella Roma e nell’Inter.
Il Napoli funziona perché il nuovo Spalletti è ciò che serviva. La sfida, semmai, è mantenere saldo il matrimonio di fronte ai primi risultati negativi.
L’impressione è che non senta più il dovere di vincere che prima si auto-imponeva per addobbare una carriera priva del grande trionfo. (…) Sarà il vino, nel senso di impegno mentale da imprenditore.
E in più a Napoli
nessuno pretende la vittoria come all’Inter e non c’è un Totti che può minare il rapporto con la città come a Roma.